|
"The Nectar of Life" di Rassouli
|
Oggj mi permetto una breve riflessione quasi religiosa. Senza scomodare studiosi come Gimbutas, Mellaart, oltre a filosofi, psicologi, ecc... o teologhe femministe come Mary Daly, direi che potrebbe essere utile pensare al divino anche come ad una Madre perché, anche se liberiamo il termine Dio da una interpretazione di genere, tale parola nel nostro inconscio e senza che ce ne accorgiamo continua a richiamare i valori del patriarcato così profondamente radicati nella società e quindi da cui siamo tutti condizionati, anche se questo però non deve diventare una forma di ostilità verso l'aspetto maschile. Dobbiamo poi arrivare ad essere in grado di percepire Dio per ciò che è: una forza al di là di ogni genere e della nostra comprensione. Anche all’inizio della Bibbia, nella Genesi, Dio parla di Sé al plurale, come fosse una moltitudine, e creò l’uomo “a sua immagine e somiglianza, e li fece maschio e femmina”. Quindi il termine uomo è una indicazione di “specie”, non significa maschio ma essere umano. Se poi guardiamo alla creazione, Dio creò vita sempre più ricca di anima, sempre più complessa e perfetta, fino che, quando creò l’essere umano, nel mito di Adamo ed Eva, l’ultima ad essere creata fu la donna, prendendo la materia da Adamo così come ogni cosa fu creata da qualcosa già fatto prima: la Terra. La donna è l’essere umano perfezionato.
In fondo, a denti stretti, molto stretti, lo dicono anche loro. Innanzitutto affermano che “la Chiesa è Madre”, anche se una Madre dai vertici esclusivamente maschili, uomini che parlano di femminile senza conoscerlo, anzi, che distorcono, e poi:
-"Anche noi che siamo qui, abbiamo gli stessi sentimenti; noi siamo oggetti da parte di Dio di un amore intramontabile. Sappiamo: ha sempre gli occhi aperti su di noi, anche quando sembra ci sia notte. È papà; più ancora è madre." (Giovanni Paolo I, pontefice, all'Angelus del 10/09/1978)
-"La Bibbia è ricca di riferimenti a un Dio dalle caratteristiche materne: la Sua tenerezza, i verbi usati per predicare il Suo amore, i membri coinvolti nel suo agire (tra cui le viscere di misericordia), rivelano una natura tradizionalmente considerata materna: «Io sono tranquillo e sereno, come bimbo svezzato in braccio a sua madre, come un bimbo svezzato è l’anima mia» (Salmo 131,2) [...] «Dio disse: facciamo l’uomo» (Genesi 1,26). Facciamo e non: faccio. Usò una prima persona plurale per rivelare Sé stesso come padre e madre della creatura, unica e sessuata, allo stesso tempo. Una metafora, ma anche un’essenza divina che incarna e trascende la distinzione umana dei sessi. Trascende la paternità e la maternità umane, pur essendone l’origine e l’immagine" (da un articolo de l'Avvenire del 10/11/2017)
-“E’ tanta la vicinanza che Dio si presenta qui come una mamma, come una mamma che dialoga con il suo bambino: una mamma quando canta la ninna nanna al bambino e prende la voce del bambino e si fa piccola come il bambino e parla con il tono del bambino al punto di fare il ridicolo se uno non capisse cosa c’è lì di grande: ‘Non temere, vermiciattolo di Giacobbe’. Ma, quante volte una mamma dice queste cose al bambino mentre lo carezza, eh? Ecco, ti rendo come una trebbia acuminata, nuova… ti farò grande… E lo carezza, e lo fa più vicino a lei. E Dio fa così. E’ la tenerezza di Dio. E’ tanto vicino a noi che si esprime con questa tenerezza: la tenerezza di una mamma”. (Papa Francesco, nella messa mattutina a Santa Marta, frase riportata sulla rivista on-line SanFrancesco)
-"L’orante intuisce che gli stessi archetipi universali dell’amore, quelli paterni e materni, sono superati dall’amore infinito di Dio. Infatti, non si dichiara semplicemente la paternità o la maternità di Dio, ma si proclama la superiorità divina rispetto a questi due legami fondamentali." (Card. Gianfranco Ravasi, biblista, sulla rivista Tertium Millennium, febbraio 1999)
-"Anche se rare, le immagini dell’Antico Testamento in cui Dio si paragona ad una madre sono estremamente significative. [...] L’atteggiamento divino verso Israele si manifesta così anche con tratti materni, che ne esprimono la tenerezza e la condiscendenza." (Giovanni Paolo II, udienza del 20 Gennaio 1999)
- "Il termine biblico compassione richiama le viscere materne: la madre infatti prova una reazione tutta sua di fronte al dolore dei figli. Così ci ama Dio, dice la scrittura. E qual'è il frutto di questo amore, di questa misericordia? È la vita". (da "Il Vangelo di Papa Francesco" edito dalla Newton Compton Ed.)
- "La Chiesa è femminile, è madre, e quando viene a mancare questo tratto identitario diviene un'associazione di beneficenza o una squadra di calcio [...] (quando) è una Chiesa maschile diventa una Chiesa di zitelli incapaci di amore, incapaci di fecondità" (da un articolo dell'Avvenire del 21/5/2018, che riporta le parole di Papa Francesco durante la messa mattutina a Santa Marta).
- Aggiornamento nel 2022: "(Dio risponde a Mosè che gli chiede il suo nome è Dio risponde JHWH Elohim El Rachum dove rachum significa misericorda) Nessun altro nome è più rivelativo di questo: in Dio c'è un sentire, un vedere, un operare determinato da questo impulso viscerale, intimo, da questo fremito d'amore che si esprime in compassione e tenerezza. E come un sentimento femminile, materno, che nasce dell'utero (rachem), dalle viscere (rachamin) di una madre per rivelarsi al proprio figlio. [...] E bellissimo vedere come nel nome di Dio c'è tutta l'umanità, la componente femminile e maschile" “[…]Respirare la stessa identità di Dio. Allora è belllissimo poterci riconoscere: assomigliare a nostro Padre, a nostra Madre” (da "Buongiorno brava gente" di frate Enzo Fortunato)
Ovviamente, come accennavo, parlare di Madre non deve diventare il pretesto per un nuovo dominio, ma, questa volta, al femminile. Fino che guarderemo al mondo con lo sguardo del dominatore, nulla potrà mai cambiare veramente e questa società umana non potrà mai evolversi. Personalmente, non voglio né il dominio dell'uomo né quello della donna su di me.
Negli studi di "Avalon" vengono trattati e appresi arcaici, mitologici e leggendari archetipi dagli aspetti divini usati dagli antichi popoli per descrivere le energie naturali ed enfatizzarne la sacralità, ma nel mondo moderno regna Maria la "Stella Maris", ovvero luce vitale e mare primordiale della vita, e suo figlio divino Gesù Cristo. Secondo Igor Sibaldi, dal suo libro "disubbidienza" il nome Maria viene da termini ebraici che significano "la disubbidiente". Maria è la figura attraverso cui l'Anima Femminile del mondo schiacciata dal patriarcato monoteista è tornata secoli fa nel cuore degli uomini nella parte di mondo in cui vivo. Il suo dogma fu introdotto nel 381 dalla Santa Chiesa perchè il popolo faticava a staccarsi da una figura femminile materna, fertile e protettiva. I suoi piedi affondano nella terra dove controlla le forze ctonie (il serpente sotto i suoi piedi) e tiene a bada le forze del male, la sua figura si erge eretta fino al cielo, talvolta poggiata sulla mezza luna, dalle sue mani esce luce vitale e taumaturgica (vedi la Madonna della Medaglia Miracolosa, Immacolata Concezione) e, come Arianrhod, la sua testa è circondata da una corona di stelle, mentre tra le braccia sorregge un bambino solare, che rappresenta la luce dell'amore e della saggezza posta nel mondo. Lei è la "Madre di Dio", nata da una donna (Anna, nome derivato da quello di antiche dee come Ana, Aine, Diana (dia-ana), Anna Perenna, Anna Pourna, ecc., e che significa "elevata") in modo divino, senza intervento di un uomo, poichè Maria è la Madre incarnata che genererà il Dio in terra. Anche lui, incarnato nel ventre di Maria, come nelle storie antiche, viene nascosto alla nascita e poi si sacrificherà per il bene dell'umanità, ma in questo caso non nella mietitura del grano (per nutrire l'uomo), ma con la sua incarnazione umana, per nutrire e salvare l'anima dell'uomo. Anche riguardo Gesù, vediamo che il Dio nasce solo se c'è la Dea a generarlo. Essa è apparsa nelle grotte, nelle fonti ... vi dice niente? La gente comune, disinteressata ai tortuosi pensieri dei clericali e ai loro tomi, non sa nulla del "dogma" che la riguarda, io per prima, e per questo Essa è venerata in quei luoghi sacri di natura, e nelle chiese proprio come le antiche dee, anzi, è la figura più venerata al mondo, con migliaia di epiteti diversi: è la nuova Iside con un nuovo nome, è la Grande Madre dei nostri tempi. A lei vengono donati ex-voto proprio come un tempo venivano portati doni votivi al tempio di Sulis, di Diana, di Brighit (quest'ultima ritenuta la Maria dei gaeli) e di tante altre Dee arcaiche, e la si celebra ad Agosto proprio quando un tempo veniva celebrata la festa di Diana con fuochi propiziatori. Lei riassume, illumina e innalza tutte le antiche dee nella sua persona. Numerose sono le similitudini tra Iside, la Dea dei mille nomi, e Maria, anche nelle rappresentazioni, in particolare quella della madre che allatta il figlio, e molte Madonne Nere sono un retaggio di questo. Oggi, l'Anima Femminile, tramite Maria, è rappresentata oggettivamente intorno a me, in cima alle montagne, nelle "edicole" lungo i sentieri o nelle strade, nei santuari immensi a lei dedicati, e anche a Chalice Well e, tra altre immagini, nella Fonte Bianca di Glastonbury. Nel dogma è considerata solo una donna, ma non è come donna che è venerata in realtà nel cuore di chi va a Lourdes o a Fatima: essa è considerata la Madre Divina. Personalmente l'ho sempre percepita potente, immensa, taumaturgica e luminosa. Anche l'Anima Femminile divina del mondo nel tempo si trasforma e si perpetua, e quello di Maria è il volto che la Madre ha assunto con il cambiamento dei tempi, che spesso è molto meno indotto dall'uomo di quanto si pensi. Lei è Modron (la Madre) dei nostri giorni e Gesù è il Mabon up Modron (il Figlio della Madre). Vi sono molte sue rappresentazioni che esprimono dolcezza e potenza, talvolta con una sfrarzosa corona in capo ad indicare la Grande Regina. Quella dell'Immacolata Concezione è Madonna della Medaglia Miracolosa è la mia preferita. Erroneamente si è pensato che i termini "immacolata" o "vergine" le fossero attribuiti nel senso di "mai stata con un uomo", ma in realtà stanno ad indicare "colei che non è mai stata toccata dal male", quindi nata senza quello che nell'ambito cattolico è definito "peccato originale", ovvero l'atto di Eva di mangiare il frutto dell'albero proibito (un melo, guarda caso!). In realtà, anche nelle leggende celtiche mangiare i frutti di certi alberi o bere da certe fonti poteva scatenare terribili tempeste. I tabù sono sempre esistiti in ogni cultura. Verrebbe da chiedersi perchè Maria non era marchiata da tale peccato e la risposta è semplice: perchè è la Grande Dea, al di sopra e prima di tutte le cose, venuta al mondo in forma umana per portarci il figlio sacrificale che avrebbe redento il mondo. In alcune immagini lei è alta, inmmensa, in piedi con il mantello allargato e sotto di esso tutti gli esseri umani trovano rifugio. Spesso stringe tra le mani il suo simbolo, la "corona" del rosario, e talvolta ha il cuore infilzato con la spada e le lacrime sul viso, che indicano il dolore non solo per la morte del figlio, ma anche per il male e la violenza tra gli uomini nel mondo. Il suo santuario più famoso in Italia è quello di Loreto dove ella è rappresentata di pelle nera, con Gesù bambino che tiene in mano il globo (la terra - il mondo), entrambi col capo coronato e dentro una veste dalmatica tempestata di gemme e molto simbolica, nella quale essi sembrano fusi in un'unica entità.
"E un grande segno apparve nel cielo: una donna (n.b. incinta) rivestita di sole, la luna stava sotto i suoi piedi e intorno al suo capo una corona di dodici stelle" (dal Libro dell'Apocalisse - La Sacra Bibbia)
"(n.b. Viviane a Morgaine) Quando preghi Maria, la Madre di Gesù, preghi anche, senza saperlo, la Grande Madre in una delle sue molteplici forme" (da "Le Nebbie di Avalon" di M.Z.Bradley, vers. integr.)
|
Img. dal web (Pinterest.com) |
Le seguenti due immagini da me scattate sono le pagine di un libriccino turistico sul paesino fortificato di Vico nel Lazio. Come possiamo ben leggere, la Madonna viene associata all'antica Iside, il suo nome alla Madre della Vita e del Mondo, all'origine del tutto, e il suo culto, nato non a caso nella Efeso dove si trovavano i resti del più importante arcaico tempio a Diana Efesina, e certe volte in tradizioni locali ricalca i rituali di antiche sacerdotesse di Iside. Li riporto come esempio di come il suo culto, a livello locale, ha numerose caratteristiche, una per ogni antica Dea del passato e per ogni arcaica tradizione.
Non c'è alcun attrito tra il passato, Avalon, e il sentire spirituale del presente. Avalon è la Terra della Gioia, ovvero l'Altromondo paradisiaco dove vanno i beati, i coraggiosi, ma anche, come insegna il Vangelo, gli umili, i misericordiosi. È questa la grande novità portata dal Mabon nella sua "incarnazione" nella veste di Cristo. Umile non significa umiliato, bensì colui/lei che riconosce sè stesso/a e il proprio valore, capacità e talenti, ma li vive con semplice gioia e facendo sempre il meglio che può; egli/ella allo stesso tempo sa di essere un granello di sabbia nell'immensità, figlio/a di questa Terra che è figlia di un Sistema Solare figlio di una Galassia figlia dell'Universo Infinito, parte a sua volta di chissà quali altri mondi. Quindi l'umile sa di essere anche, di conseguenza, figlio/a dell'immenso tutto, una goccia nel mare, ma ogni goccia conta qualcosa. L'umile non si pone al di sopra degli altri esseri umani, né sotto, e nemmeno al di sopra di tutti gli esseri viventi Rispetta sè stesso/a, gli altri, la natura, il creato, esprime gentilezza, gratitudine, benevolenza del cuore e rispetto. È LIBERO: libero dalle paure, dall'odio, dalla vendetta, dal giudicare, dall'invidia, dalla gelosia, dalla ricerca di vanagloria, dalla violenza, dai pensieri oscuri, dalle rigidità personali forgiate dai convincimenti, dal bisogno di dominare e sopraffare, tutte cose che fanno male a tanti ma anche a chi è preso da certi sentimenti negativi. Essendo libero, è anche più gioioso ed empatico. Anche molti neo-druidi parlano di questa attitudine alla gentilezza e alla benevolenza priva del senso di superiorità, e di questa armonia con la natura e le sue creature. Fra i cristiani, fu San Francesco a rompere l'ostilità verso la natura, concepita dalla Chiesa di quel tempo come diabolica, e riconoscere in essa Fratello Sole, Sorella Luna, Madre Terra con le sue creature, tutte nostri fratelli e sorelle, compresi gli elementi: frate foco, ecc... .
Non mi dilungherò quindi in considerazioni teologiche di cui non so nulla, ma vorrei fare una riflessione. Dalle frasi che ho sopra riportato si evince la tendenza a percepire Dio come trascendente il genere, quindi, nè Madre nè Padre ma, al contempo, entrambe le cose, al di fuori del patriarcato e ovviamente anche del matriarcato. Dio è quindi l'indefinibile, il mistero insondabile, la fonte primordiale, il principio primo di ogni cosa, "puro spirito" come afferma il Vangelo, e ogni cosa ne porta il soffio vitale. Anche i neo-druidi rappresentano Dio con l'OIW, una forza celeste indefinita, e con il simbolo di un cerchio da cui si dirama la trinità, che nei simboli celtici è spesso rappresentata anche da tre spirali unite (il triskell). Tre forze: due opposte, come il maschile e il femminile, e la terza che le unisce, come ad esempio l'amore, causa dell'evento di creazione e accadimento. Gesù negli apocrifi spiega l'alfa, lettera composta da due linee uguali convergenti in alto e divergenti alla base,, unite da una terza linea uguale alle altre (la A). Anche gli dei venivano anticamente ritenuti animati da una triplice forza, e così pure Dio dei nostri giorni è considerato un trinità: il Padre, il Figlio (l'accadimento), e lo Spirito Santo anche definito, in teologia, la Sophia (sapienza divina). Da Wikipedia: "Sophia è la componente femminile di Dio e coincide con lo Spirito Santo della Trinità. Ella è sorella e sposa di Cristo, poichè come Cristo anch'Ella viene da Dio". Ciò sta ad indicare che Dio, per emanare la Sophia, ha in sè anche la Madre, ed È anche la Madre, ovvero la Dia/Dea. Pensandoci bene, la parola italiana per citare l'Eterno, ovvero il termine Dio, non è così male: il suo suono evoca le parole "di-io" e quindi ci rammenta che noi e tutto ciò che esiste siamo animati dalla scintilla divina del soffio vitale, che tutto è sacro e divino, e quindi tutto deve essere rispettato. Allo stesso tempo però, deve essere ripulito da quella percezione esclusivamente al maschile di questa parola, oltreche dalle derive patriarcali, e perciò serve anche un termine femminile per indicare la fonte divina di tutto, il grande architetto dell'Universo.
La festa del Santo che ci ha ricordato l'armonia con il creato, amatissimo nel mondo, è il 4 Novembre, Festa di San Francesco d'Assisi.
Le feste dedicate a Maria sono molte, ma nel calendario spiccano soprattutto il 1 Gennaio, Maria Madre di Dio, il 2 Agosto Maria Regina degli Angeli, il 15 Agosto Assunzione di Maria, l'8 Dicembre Immacolata Concezione, in più le è dedicato tutto il mese di Maggio, con varie feste, fra cui l'8 Maggio, Maria del Rosario di Pompei, quando si festeggia, non a caso, anche la Festa della Mamma, e infine il 7-8 Settembre, quando è celebrata la natività di Maria, che ha portato al culto, abbastanza diffuso, dedicato alla Vergine Bambina, e il 12 Settembre in cui è venerato il Nome di Maria.
Le più celebrate invece, dedicate a Cristo, sono la Natività (25 Dicembre), il Battesimo (9 Gennaio, dopo l'Epifania), la Candelora o Presentazione di Gesù al Tempio (2 Febbraio), le Ceneri, come atto "penitenziale" ovvero di umiltà e riconoscimento dei propri errori con una sorta di nuovo "battesimo" tramite la cenere (il mercoledì della settima settimana prima di Pasqua), la morte e resurrezione ovvero la Pasqua (la prima domenica concomitante o seguente la prima Luna Piena dopo l'equinozio di primavera), la Pentecoste o effusione del Santo Spirito di Cristo (50 giorni dopo Pasqua), e infine la Resurrezione dei Santi e dei Morti con le celebrazioni tra la notte del 31 Ottobre fino al 2 Novembre.
Spesso alcune feste collimano con quelle della Ruota dell'anno, poichè sono nate come una fenice sulle ceneri di antiche feste pagane, e a seconda dei luoghi sono celebrate con azioni rituali al di fuori di quelle liturgiche e che nascono da tradizioni rituali del passato, e che spesso riguardano cucinare un tipo di cibo, fiere, sagre, o azioni di vario genere come ad esempio processioni in determinati luoghi. Per fare un esempio, la Cenerina era una sorta di scampagnata rituale alle pendici del Vesuvio il giorno delle Ceneri, mentre le Ossa dei Morti sono un dolcetto preparato un pò ovunque per le celebrazioni dei defunti a Novembre.
Ci sono chiese che un tempo erano templi, e la divinità del tempio è diventata la santa della chiesa relativa. E', ad esempio, il caso di Brigid, dea e santa che a Kildare è venerata sempre nello stesso tempio, divenuto chiesa, dove ancora oggi c'è il recinto in pietra dove era acceso il sacro fuoco prima ritenuto della Dea e poi dedicato alla Santa. Più in piccolo invece, a Broceliande in Bretagna c'è la chiesetta di Tréhorenteuc dedicata a Sainte Onenne, che è stata, si dice, una delle ultime sacerdotesse antiche. E' detta anche la "Chiesa del Graal", e c'è Morgana rappresentata in una delle tavole della Via Crucis ( qui ).
Avalon è l'Altromondo luminoso, e no, non c'è alcun attrito oggi tra chi lo chiama Terra della Gioia e chi lo definisce Paradiso Celeste. I suoi archetipi che descrivono e spiegano la natura e i suoi cicli non cozzano con la fede in Maria, che racchiude tutto il sacro femminile di ogni tempo, con suo figlio il Salvatore che si sacrifica per l'uomo (un tempo il sacrificio del "Mabonograin" era nella mietitura del grano, e oggi mangiamo il pane/ostia come simbolo del corpo di Cristo) e con la fede nell'esistenza dell'indefinibile, inafferrabile, inspiegabile mistero che è Dio Padre e..... MADRE. I tempi cambiano, anche la spiritualità si evolve, e il divino si presenta con un volto che è più consono ai tempi. Noi abbiamo meno merito in questo di quanto pensiamo, il divino è potente, non ha bisogno del nostro intervento. Oggi, la Madre Maria e il Figlio Yesua (Gesù), ci insegnano l'Amore, cosa che infastidisce i malpensanti, le malelingue, gli "io io io", gli arroganti, i violenti, gli autarchi, i prepotenti, i giudicanti, e tutti coloro che vogliono ergersi in un modo o nell'altro, se non ad ogni costo, al di sopra degli altri. Consiglio una lettura: "Il Vangelo di Papa Francesco" che contiene il testo dei Vangeli integralmente ma con i commenti e le riflessioni di J. Bergoglio, il Papa migliore di ogni tempo anche se nei limiti del dogma e del patriarcato cattolico.
********
- Immagine "The Nectar of Life" di Rassouli
- Immagine della "Madonna" : dal web, Pinterest.com
Note bibliografiche:
- "Il linguaggio della Dea" di Marija Gimbutas, Ed. Venexia
- "La disobbedienza" di Igor Sibaldi, Ed. Anima Edizioni
- "Le Nebbie di Avalon" di Marion Zimmer Bradley, versione integrale, Ed. Harper Collins
- "La Bibbia di Gerusalemme" , approvata CEI, Ed. EDB-Edizioni Dehoniane Bologna
- "Il Vangelo di Papa Francesco" Ed. Newton Comptin Editore.
- "Buongiorno brava gente" di Enzo Fortunato, Ed. Mondadori
- "I Vangeli Apocrifi" di Ed. ET Biblioteca (Einaudi)
© Luci di Avalon 2020 - Tutti i diritti sono riservati
Testo di Niviane. Vietato copiare o utilizzare il contenuto di questo post o parti di esso senza aver ricevuto il consenso esplicito e scritto dell'autrice