sabato 9 maggio 2020

Prefazione generale su Avalon e Ruota dell'Anno

"Lady of Avalon" di Julie Collet, esposta nel Glastonbury Goddess Temple


Le radici di questo mito penetrano nella notte dei tempi. C'è anche una interpretazione "new age" per la quale il suo nome viene da Atalon, ovvero "Atlantide". In realtà Avalon è il mito ereditato dai popoli protocelti e celti di quella che era la visione della terra dei beati, il loro paradiso. Avalon viene da nomi gaelici più antichi, come Emain Ablach o Ynis Afallach, che significano Isola delle Mele. E' la Terra della Giovinezza (Tir na n'Og), la Terra dell'Estate o Summerland, la Terra delle Donne (Tir na mBan), il che ci svela un aspetto matriarcale della spiritualità ancestrale, probabilmente di origine preistorica. Queste donne sono magiche e sagge, dotate di poteri taumaturgici e di grande conoscenza, caratteristiche che nelle leggende medioevali sono state riunite in figure come quelle delle ben note Morgana e Viviana. Jean Markale, un famoso studioso della storia dei popoli definiti "celti", in riferimento al viaggio di Bran Mac Febhail e riprendendone la narrazione, dice che "non gli ci volle molto tempo per raggiungere l'Isola delle Donne. Esse erano in fila schierate sul porto […] (nb: i viaggiatori) entrarono in una grande dimora […] il cibo servito su un piatto non scompariva mai, parve loro di essere lì solo da un anno, e invece erano lì da parecchi anni". Bran aveva dovuto compiere un pericoloso viaggio per mare per arrivare a quel luogo dell'abbondanza, fuori dal tempo e oltre la nona onda. Per entrarvi bisognava passare sotto un albero di mele tutto d'argento su cui si poggiavano uccelli dal canto melodioso capace di risvegliare i morti e addormentare i vivi (gli uccelli di Rhiannon "la Grande Regina"). Nella mitologia celtica vengono descritti ben cinque alberi sacri, i cui frutti sono ghiande, nocciole e mele. L'albero d'argento delle mele incorruttibili, produce contemporaneamente gemme, fiori e frutti, e tre dei suoi rami furono usati da Manannan Mac Lir per mostrare a Cormac la Terra della Promessa sfruttandone il suono "soporifero" e le proprietà di togliere il dolore ai malati e ai feriti. Questo albero quindi è l'accesso al mondo soprannaturale attraverso il sogno e lo stato di incoscienza e conduce alla "guarigione". La mela è ritenuto il frutto della conoscenza (come ben sappiamo anche da certe religiose leggende nostrane), della rigenerazione e della immortalità. Divisa a metà in orizzontale nasconde al centro una stella che ne contiene i semi, un pentagono perfetto che reca in sè la sezione aurea ed è simbolo magico di protezione. Secondo un'altra leggenda, al guerriero Connla, che fu condotto in altromondo da una donna bellissima, fu offerta una mela che anche se la mangiava rimaneva sempre uguale e non diminuiva mai il suo volume. Avalon era quindi un luogo bellissimo, una terra ricca dove non c'era mai la fame e gli affanni. I frutti nascevano spontanei di continuo, i raccolti crescevano senza bisogno di alcun lavoro, ma una volta giunti lì non si poteva tornare indietro. Probabilmente questo sta ad indicare che non era possibile arrivarci da vivi, e che il viaggio per mare da intraprendere a tal scopo portava verso acque pericolose. Tolkien, nei suoi racconti, parlava di un luogo di nome Tor Eressea con il porto di Avalonia, che si trovava a nord ovest (quindi dove tramonta il sole) ma anche viaggiando sempre in quella direzione avremmo finito per circumnavigare la terra senza arrivarci mai. Difatti non è un luogo terreno, bensì sopraterreno, vicino alla fonte della vita e della creazione, ed è raggiungibile solo dal popolo magico che per Tolkien erano gli elfi e per i celti d'Irlanda erano i Tuatha De Danann, un popolo di maghi e saggi dalle caratteristiche divine, che popolarono l'Irlanda prima dell'arrivo dei Milesi. Le loro storie sono contenute nel "Libro delle Invasioni". Se ci spostiamo in Galles, i primi quattro rami dei "Mabinogion" sono anch'essi narrazioni di origine antica che raccontano i miti relativi a personaggi assimilabili ai Tuatha De Danann (o "figli/tribù di Don"). Avalon non si trova nella realtà terrestre, eppure vi sono dei luoghi della Britannia, dell'Irlanda e della Bretagna che, secondo alcuni, erano l'Isola di Avalon. Il più famoso è Glastonbury, dove alcuni frati dell'Abbazia del luogo dissero di avervi trovato la sepoltura di Re Artù, il quale, secondo la leggenda, dopo la morte fu condotto ad Avalon per essere guarito. Probabilmente fu una bugia per favorire i pellegrinaggi e portare ricchezza, ma di certo ci sono a Glastonbury delle fonti molto speciali, una "rossa" per la presenza di ferro e l'altra "bianca" per la presenza di calcio, e una collina sui cui fianchi c'è scavato un misterioso e ancestrale labirinto. Prima delle bonifiche aveva caratteristiche lacustri e paludose, e probabilmente è ritenuto un luogo sacro fin da epoche arcaiche. Altri luoghi associati ad Avalon sono certe isole che con la bassa marea si possono raggiungere a piedi mentre con l'alta marea sono isolate sul mare, come Mont Saint Michel in Normandia oppure la sua omonima in Cornovaglia, o ancora l'Ile d'Aval, di fronte alle coste a nord della Bretagna. Alcuni storici indicano l'Isola di Sena, sempre in Bretagna, dove notoriamente c'era una comunità di sacerdotesse dette "gallicenae" (Pomponio Mela, geografo dell'antica Roma, nel suo "De situ orbis"), altri invece raccontano dell'Isola di Mona, in Galles, dove era la sede dei druidi che i romani sterminarono e poi, non contenti, dettero fuoco a tutte le querce di cui l'isola era coperta, oppure storici più recenti teorizzano in merito alla zona del Burg by Sand e dei laghi di Windermere, dove si trovava il forte romano di Aballava  (teoria degli storici Blake e Lloyd ne "Le chavi di Avalon"). Ma, come abbiam capito, Avalon non è di questa terra, e certi luoghi potevano esser al massimo territori sacri che ospitavano comunità di drudi e sacerdotesse, e quindi luoghi di connessione all'altromondo e ai mondi dello spirito. Fra di essi possiamo aggiungere la foresta di Broceliande, in Bretagna, che viene citata in alcune avventure del "ciclo Bretone" su Re Artù e i suoi cavalieri. In questo luogo, caratterizzato da stupende distese di fitti alberi, laghi, fonti (la fonte di Barenton, relativa alle leggende de "La Dama della Fonte" nei Mab. e "Yvain" di Chrétien de Troyes ), possiamo visitare quella che viene chiamata la "Tomba di Merlino", un grande masso dove il mago fu imprigionato da Viviana, e un piccolo cerchio di pietre denominato "hostiè de Viviane" che è probabilmente una camera funeraria dei druidi. Ovviamente, per approfondire gli argomenti qui indicati, non resta che prendere in mano i libri relativi e fare ricerche (anche, al giorno d'oggi, con l'aiuto del web). I simboli di Avalon sono la spada (Excalibur e la spada di Nuada) che è simbolo di sovranità ed Excalibur viene conferita ad Artù per concessione della Dama del Lago anche se deve estrarla da una roccia, e quindi ecco la pietra del destino che sceglieva il Re (la donna e la terra quindi erano le uniche detentrici di sovranità che riconoscevano chi era degno di vestirne i panni e custodire i popoli), la lancia di Lugh che rappresenta una delle tre funzioni sociali più importanti per i celti cioè quella del guerriero, e il calderone (come il calderone del Dagda dell'abbondanza, il calderone di Branwen della rinascita, il calderone di Kerridwenn della saggezza) che è associato alla creazione, alla guarigione e alla conoscenza, proprio come la coppa (il Graal), e che è anche simbolo del ventre femminile capace di dare la vita. Altri simboli di Avalon, oltre a quelli sopra citati, sono la Mela (frutto sacro della vita e della sapienza), la Vescica Piscis (i due mondi della vita terrena e aldilà, mentre nel punto al centro dove i due cerchi si incrociano formano un "occhio" che tutto vede simbolo di  provvidenza, e anche una vulva, simbolo della porta da cui esce la vita e a cui la vita torna), il Labirinto (come luogo di conoscenza, di evoluzione e rinascita in andata e ritorno), Triskell, Spirali e intrecci celtici vari (le energie infinite e perpetue vitali), la Cross Bride (simbolo di Brigit della vita e della forza solare)
Le leggende citano anche le fonti sacre e curative, oppure la musica dal potere di dare la trance e, riguardo quella emessa dall'arpa del Dagda, capace di suscitare il lamento, il sorriso e il sonno (gli stati d'animo dell'essere umano). Un numero simbolico è il numero tre e il suo multiplo, con il quale vengono spesso indicate alcune speciali sorellanze sacre di donne (le nove morgane, le nove streghe di Gloucester, le nove dame del calderone di Annwn). Tale numero sacro indica i tre aspetti della Dea, nello specifico la Fanciulla, la Madre e la Crona, ognuna delle quali è triplice a sua volta. I colori che raffigurano questi tre aspetti sono rispettivamente il bianco (luce, nascita, primavera), il rosso (forza vitale, periodo caldo) e il nero (probabilmente era più un bruno sicurissimo, associato alla terra, o un blu profondo, associato alla notte e al tempo del freddo e del sonno della natura), che spesso vengono usati per rappresentare la regina di altromondo nei vari personaggi con i quali è  raccontata in alcune leggende: labbra e guance rosse, pelle candidamente bianca, capelli e occhi neri corvini. Nella maggior parte delle leggende, la donna/dea ha il ruolo della "iniziatrice", sia direttamente che indirettamente. I personaggi maschili invece, per dimostrarsi degni di guidare un regno, di custodire un popolo ma anche di accedere alle terre dei beati, devono compiere il loro viaggio iniziatico, rappresentato nelle leggende che narrano le loro gesta. I prescelti della donna/dea, nei momenti cruciali, ricevono sempre un aiuto "femminile": pozioni che risanano, anelli che rendono invisibile, ospitalità ecc... ma guai a tradire le aspettative della donna/dea per il proprio orgoglio e rendiconto, mentre tutto viene accordato a chi dimostra onestà, coraggio, spirito di sacrificio e anche un briciolo di ingenuità. A mio avviso la storia di Peredur/Perceval è una delle più significative. Il prescelto, un ingenuotto giovane, impacciato ma intraprendente, farà un cammino molto lungo per conoscere il suo nome, il suo potere, la sua forza, ed essere degno di sedere a fianco della Dea in veste di "mabonograin" al di là della cortina di nebbie. Nella "Dama della Fonte" Gawain invece dovrà fondersi con la natura, smembrarsi in essa, e rinascere "leone" per dimostrare di essere il degno "Uomo Selvatico" custode della natura e delle sue leggi  ed essere riaccolto nelle grazie della Regina di Altromondo. Ogni leggenda è un cammino iniziatico, una cerca. Questo è il fine. I temi sono sempre gli stessi. La Dea/donna è l'iniziatrice che comunque supporta il cavaliere nelle fasi drammatiche della sua cerca i cui percorsi e le cui prove lo rendono perfetto per sedere a fianco di Sovranità. 
Per quanto riguarda i tre aspetti della Dea, facendo riferimento a delle leggende risalenti al neolitico e racchiuse nel "Mabinogion", ovvero l'ultima riscrizione di queste leggende da parte di Lady Charlotte Guest traendole dai testi antichi "il Libro Rosso di Hergest" e "il Libro Bianco di Rhydderch", possiamo riconoscere la Fanciulla o Vergine in Blodeuwedd (Viso di Fiori) associabile alla primavera (per i celti il periodo tra il primo Febbraio, festa di Imbolc, e fine Aprile) e quindi al risveglio e alla fioritura; la Madre è riconoscibile in due figure, ovvero, Rhiannon (Grande Regina) associata all'estate (dalla festa di Beltane il primo Maggio fino a fine Luglio) con la relativa abbondanza di frutti (lei è la sposa che conferisce sovranità al Re, pace, ricchezza, e senza di lei tutto precipita nel caos), e Arianrhod, (Ruota d'Argento) legata maggiormente alla caduta dei frutti e del seme poichè custode dei luoghi liminali, quindi più vicina all'autunno (dalla festa di Lughnassad, il primo Agosto, fino a fine Ottobre), quando dall'osservazione del "raccolto", che può essere anche un progetto realizzato, abbiamo modo di riconoscere le nostre potenzialità e talenti; la Crona invece possiamo individuarla in Kerridwen, la grande iniziatrice, associata all'inverno (tra  la festa di Samhain il 31 Ottobre e fine Gennaio), quando tutto si ferma e diventa sotterraneo, nella terra, nell'interiorità; infine troviamo Branwen (Corvo Banco), che rappresenta il centro della ruota della vita e delle stagioni (detta Ruota d'Argento) poiché Ella custodisce il calderone della vita-morte-rinascita. Nell'ambito di ogni periodo vi sono lunazioni, oltre che solstizi ed equinozi, associati ad aria, fuoco, acqua e terra, e la Dea per eccellenza che li rappresenta tutti è una Dea celtica immensa e universale nel mondo celtico, la Dea Brigit (l'Altissima e Splendente), il cui alter-ego più oscuro, legato ai giorni più bui dell'anno, è la Cailleach o Black Annis, mentre in quello più fecondo è Ana o Aine, legata ai cereali e alle messi. Ad esse si unisce la figura di Sulis, solare custode delle fonti sacre e curative, e Airmed, colei che conosce tutti i poteri delle erbe. Tutte queste figure sono archetipi femminili rappresentanti le forze naturali che agiscono nella natura di questo mondo creando quegli equilibri che permettono la fertilità e i cicli della Terra. Infine, troviamo Modron, che significa "Grande Madre", Signora di tutta la Ruota in ogni sua parte e di tutti i cicli, madre di Mabon (il Figlio), o, come già accennato, anche "Mabonograin", che è identificabile nel sole e nella sua incarnazione terrena ovvero il grano, custode della natura, paredro della Dea, protettore dalle tenebre e dalla sterilità della terra. Ovviamente vi sono anche gli archetipi maschili, dalle caratteristiche solari, guerriere, artigiane ecc... fino a colui che a Samhain, quando si alza il velo, accompagna le anime dei morti, Gwynn ap Nudd, con il suo cavallo bianco e la sua muta di cani, ma il percorso si basa soprattutto sul femminile e sul concetto di "Sovranità". Queste sono le basi, poi ognuno può riconoscere tali forze nelle figure divine e archetipiche della arcaica tradizione celtica che meglio conosce, ma spesso, per molte persone che si avvicinano ad Avalon, è contemplata anche Maria e il messaggio di pace cristico, poiché molte leggende tra quelle meno arcaiche si trovano a cavallo tra paganesimo e cristianesimo. Spesso sono quelle più diffuse, edulcorate dal tempo e dalle riscritture in chiave patriarcale, ma vanno lette "tra le righe" e scopriremo che i temi di cui ho parlato sono sempre presenti. Tornando alle dee arcaiche, lo scopo del riferimento a queste figure è quello di favorire il recupero e la consapevolezza delle dimenticate Antiche Armonie attraverso lo studio delle loro storie e caratteristiche. I confini tra una "Dea" e l'altra sono molto sfumati e confusi, poichè molti aspetti di ognuna sono riconoscibili nelle altre, e la maggioranza di esse, come ho già spiegato, ha ruoli iniziatici. Difatti esse sono tutti aspetti dell'Anima Femminile del mondo per come si esprime nella nostra realtà naturale. D'altronde un percorso spirituale e di risveglio, anche se guarda al cielo, non può prescindere dall'armonia con la Natura da cui dipendiamo. Le leggende sono insegnamenti celati dentro delle storie, che i nostri arcaici avi, così vicini alla realtà naturale, ci hanno lasciato in dono affinché, mentre il mondo cambia, una certa conoscenza, che resta eterna anche dentro ogni mutamento, venga ricordata. 

Avalon è costituito da tre Reami più il suo centro, e quindi da tre sentieri di accesso ad essi: 
a) Il Regno del Mare e quindi dell'elemento Acqua e del viaggio con la barca. Nelle leggende è rappresentato anche dalle fonti e dai laghi. Esso è il luogo delle emozioni, dei sentimenti, dei turbamenti, delle visioni, del ventre dove nasce la vita, ed è assimilabile soprattutto al Sentiero del Cuore
b) Il Regno del Cielo e perciò dell'elemento Aria e del viaggio tramite il sogno. E' il regno delle idee, del pensiero, della psiche, della coscienza, della consapevolezza, della progettazione, della conoscenza, e quindi è relativo soprattutto al Sentiero della Mente.  
c) Il Regno della Terra, e del viaggio nel tumulo. Riguarda soprattutto le azioni fisiche, il corpo, la salute, il cibo, la materia e il mondo tangibile, per questo è associabile al Sentiero della Natura
d) Al centro di questi tre reami c'è il Regno della Luce, e quindi dell'elemento Fuoco, che alimenta le passioni, i desideri, ed è il luogo della trasformazione. Tutto avviene perchè c'è un desiderio alla sua fonte. il Fuoco dissolve le nebbie, riscalda le acque termali, trasforma il cibo, forgia i metalli, accende la fiamma vitale che fa germogliare la terra, dissolve la notte e il gelo. E' Luce che si accende nell'oscurità rivelando le ombre che vi sono celate. 
Questi Reami sono sempre interagenti tra di loro perchè, in caso contrario, nulla avviene e nessuno di essi può esistere senza gli altri e tutti insieme costituiscono un Reame unico che è circondato e protetto da quattro torri in ognuna delle quali è in custodia un dono dei 4 portati dai Tuatha de Dannan: 
- Torre di Falias, a Nord, il cui guardiano è il druido Morfesa (Grande Sapere) dove è custodita la Lias Fail o pietra del destino, ed è tutelato l'elemento terra.
- Torre di Findias, a Est, il cui guardiano è il druido Uscias (Limpida Acqua), che custodisce la Spada di Nuada, ed è tutelato l'elemento aria
- Torre di Gorias, a sud, il cui guardiano è il druido Esras (Opportunità), che custodisce la lancia di Lugh e tutela l'elemento fuoco
- Torre di Murias, a Ovest, il cui guardiano è il druido Semias (sottile), custode del Calderone di Abbondanza del Dagda e dell'elemento acqua
(da studi nei testi di neodruidismo)

AVALON OGGI
Traendo ispirazione dalle leggende o dal folklore locale britannico, alcune persone hanno usato il mito di Avalon per fondare neo "tradizioni" e organizzazioni. A Glastonbury è stato fondato il "Goddess Temple", di stampo eco-matrista, basato su dee molto "locali", dove la politica femminista si fonde con la spiritualità volta a mettere la Dea al centro, a scardinare l'anima maschile del divino e a ridare un ruolo di primo piano alla sacerdotessa. Fanno attività di insegnamento per nuove sacerdotesse e una delle fondatrici del tempio, Kathy Jones, ha scritto numerosi libri, primo fra tutti il testo "Priestess of Avalon, Priestess of the Goddess", in cui descrive accuratamente i loro percorsi. In America invece spiccano le Sisterhood of Avalon, fondate da Jhenah Telyndru, che forte delle sue conoscenze accademiche e basandosi sui miti contenuti nei "Mabinogion" ha creato un metodo chiamato "ciclo di guarigione", un percorso di armonizzazione personale con le energie delle varie fasi stagionali e lunari finalizzato al riconoscimento dei nostri condizionamenti e delle nostre paure, per un raggiungimento di una piena consapevolezza di sè. Anche la Telyndru ha descritto perfettamente il suo metodo nei testi "Avalon Within" e "The Mythic Moons of Avalon". 
Credo però sia importante sapere che non si potrebbe parlare di "tradizioni". Non c'è alcun elemento storico che descriva alcuna "tradizione di Avalon", nessun documento o testimonianza antica che racconti di una qualche specifica ritualità o comunità sacerdotale esclusiva in relazione proprio all'Isola delle Mele nei millenni passati, e quindi nessuna indicazione precisa da usare per ricostruire una "tradizione di Avalon" arcaica. Ergo, quello che esiste oggi è il frutto dell'intuizione, della creatività e della visione personale delle relative fondatrici, che hanno poi strutturato queste intuizioni in neo-religioni pagane, (riconosciute spesso nelle giurisdizioni del loro paese). Fanno numerosi corsi molto importanti, anche on-line, e sono splendide donne per energia, determinazione, carisma, che hanno saputo distinguersi nel mondo, 
Personalmente, sono affezionata all'idea più "datata"  e ormai un pò vintage che vede il cammino di Avalon come un percorso esclusivo personale, diverso per ognuno, che varca le acque, solleva le nebbie, percorre il labirinto tra i meli e sulla collina per arrivare infine ad incontrare sé stessi, a prendere coscienza di chi siamo, della nostra autenticità e della nostra forza/talento, ad incontrare "la Dea", ovvero la forza vitale e creatrice divina, per come si esprime attraverso di noi e nel mondo circostante, a riequilibrare "gli opposti" che ci caratterizzano e che sono necessari poiché nulla accade in questo mondo se non si incontrano due forze opposte in armonia tra loro. Alla fine di questo "immram" (viaggio sulle acque o anche viaggio mistico) non resta che ridiscendere la collina, tornare al di là delle nebbie, nella realtà ordinaria, ma trasformati e consapevoli, pacificati e saldi sovrani di sè. Sulla barchetta che attraversa le acque tra le nebbie, nessuno può accompagnarci, c'è posto solo per uno, ma possiamo tenere accesa la lanterna appesa davanti a noi, simbolo del nostro maestro/a interiore, la cui saggia libertà dal giudizio e illuminata leggerezza è quella dei bambini. 
Studiare leggende, miti e simboli accende l'ispirazione e talvolta può consegnarci qualche chiave per iniziare, o il materiale con cui fare la barca per partire (che però, oltre le nebbie, va abbandonata per andare tra i meli con i propri piedi: mica possiamo trascinarcela dietro!). Allo studio degli antichi testi deve essere abbinata la via dell'osservazione della Natura e dell'esperienza in essa, poiché ogni mondo si rispecchia e si riflette nell'altro, e la comprensione della natura e dei cicli ci aiuta nella comprensione della vita e nell'ottenimento di un terapeutico senso di verità e di armonia. A questi percorsi si associa naturalmente la via del cuore, basata sull'ascolto sensibile della realtà esterna e interiore. È lì che è udibile la voce della Madre amorevole del creato. In questo modo, liberamente, tracciamo il proprio sentiero, unico, irripetibile. Il fine ultimo è il recupero di una Antica Armonia e la consapevolezza di sé, sapendo che tutto muta nel tempo e che quindi anche quella consapevolezza muterà. E' meglio non "imbarcarsi" se non si è sicuri di voler metter giù la maschera, poiché rischiamo di restare impantanati nella palude dei nostri autoinganni, talvolta convincendoci di essere arrivati. Se invece procediamo liberi e sinceri nelle intenzioni, arriveremo col tempo alla "manifestazione" del vero sé, alla percezione chiara della tela che unisce tutte le cose esistenti, alla consapevolezza delle Antiche Armonie che tengono in equilibrio cielo e terra. Siamo tutti alla ricerca del "Graal", questa coppa che riunisce in sé tutte le virtù dei calderoni celtici perché il suo vino è l'energia divina vitale primordiale, perfettamente espressa nell'anima di ogni cosa. Per questo la via di Avalon è una ricerca dove il Graal è la conoscenza profonda di sé, poiché solo questo ci rende sovrani di noi stessi capaci di esprimere saggezza e talenti nella realtà. Io non lo chiamerei un viaggio di "guarigione", come fa Jhenah Telindru, poiché non siamo dei malati. Lo chiamerei invece un viaggio di "liberazione, riscoperta e recupero" che conduce ad una crescita nella consapevolezza. 

LA RUOTA DELL'ANNO
Un'elemento importante per questo percorso di armonizzazione è la "Ruota dell'Anno" che per i percorsi di Avalon viene definita Ruota d'Argento. Essa è una sorta di mappa che individua gli otto cicli stagionali della natura in base a come le energie naturali, nelle loro numerose sfumature, si manifestano. E' quindi sostanzialmente un modo per identificare i cicli della natura di questa Terra per riscoprire un miglior senso di armonia con essa. Ergo, in queste pagine, si tratta solo di uno STRUMENTO che attraverso archetipi e tappe dai connotati arcaici può aiutare a ritrovare consapevolezza del profondo rapporto con gli aspetti naturali di questo mondo in cui viviamo. 
L'Anima Femminile del mondo esprime se stessa in modo immanente, fecondo o sterile, nutritivo, ispiratore, creativo, iniziatico, a seconda delle varie fasi stagionali, mentre l'Anima Maschile del mondo, custodente e fecondante, è il frutto di quella femminile, in essa si rigenera e quindi ad essa torna dopo che il divino maschile si è manifestato materialmente nei raccolti stagionali; è il figlio, l' amante, il consorte, l'anziano guardiano del germe vitale, e viene spesso rappresentato come un essere con due volti: quello invernale gelido e oscuro (Re Agrifoglio) e quello solare, vitale, giovane estivo (Re Quercia). L'interazione tra forze opposte, femminili e maschili, luce e oscurità, sole e luna, danno luogo ai cicli stagionali della Terra e della Natura.   
La mia personale "Ruota d'Argento" non è proprio come quella che vi mostrerò. E' più complessa, è stratificata, e non ci sono però confini tra le otto fasi dell'anno ne tra i suoi livelli: è aperta, destrutturabile, e legata principalmente alla percezione personale in merito a quelle che sono le energie del momento. A dire il vero, la sensibilità avaloniana non va molto d'accordo con le "strutture", addicendosi di più a quello che è il senso reale delle Antiche Armonie nel qui ed ora. Per iniziare, qui mostrerò solo un esempio di una sorta di una possibile Ruota dell'Anno dalle caratteristiche più generiche e in base ad elementi conosciuti e studiati durante il mio personale percorso, cercando di unirli al meglio tutti insieme. Nella Ruota dell'Anno, come dicevo, le energie assumono il nome di antichi archetipi divini tratti da antiche tradizioni, miti e leggende, mentre nella sua totalita e interezza è associata a Modron. Nella visione avaloniana, vi sono anche nove dame (le nove morgane), personaggi leggendari che rappresentano i nove volti della cosiddetta Dama del Lago e i cui nomi sono tratti dalla "Vita di Merlino" di Geoffrey de Monmouth, dove si narra di nove sorelle, di cui la più importante era Morgana: nove donne magiche che vivevano sull' "Insula Pomorum" che equivale, come già spiegato anche sopra, proprio alla traduzione, in latino, del nome "Avalon". La disposizione delle Nove Morgane sulla ruota dell'anno è una elaborazione di Kathy Jones assolutamente arbitraria, frutto di alcune sue visioni. Le nove morgane potrebbero essere state la mitizzazione di nove sacerdotesse celtiche realmente esistite.
E veniamo ora alla descrizione dei cicli stagionali della ruota dell'emisfero nord, in breve e con le relative corrispondenze:
- Samhain, o Calan Gaef, 31 Ottobre, direzione Nord Ovest, Cerridwen (l'Anziana Saggia del Calderone della sapienza) e morgana Mazoe. Discesa, iniziazione. Le energie vitali tornano nella terra (calderone) dove possono riposare e rigenerarsi. E' un momento iniziatico di passaggio dal vecchio al nuovo anno, poiché per i celti il nuovo anno così come il nuovo giorno, iniziava nella notte, e dai primi di novembre si entra nel periodo più buio dell'anno. In questa fase è utile indagare in merito ai propri dubbi, alle proprie paure, alle ombre che ci bloccano rendendoci difficile realizzare i nostri progetti. 
- Yule, o Alban Arthuan (luce di Artù), 21 Dicembre, direzione Nord, terra e pietra (per K. Jones, aria), Cailleach (la vecchia e sterile), morgana Thyronoe, e Modron che riaccoglie, rigenera e riporta alla vita il Sole (Mabon up Modron) poichè essa stessa è luce. Poi la Dea diventa sterile, e riposa nella terra, per rigenerarsi essa stessa. E' nella terra che giace il nuovo germe di vita (il seme). Per K. Jones la Dea di questo periodo è Dana. In questa luce rinnovata, risvegliamo la nostra luce interiore.
- Imbolc, o Gwyl Mair, 1 Febbraio, direzione Nord Est, Brighid (la splendente) e morgana Thitis/Thitien. E' il momento del risveglio, del latte, della scintilla vitale che attiva le radici, della luce delicata che irrompe nell'aria e della vita che emerge sotto forma di gemme. Per Jhenah Telyndru è ancora una fase di confronto, ma in verità si sente fortemente la spinta a riemergere insieme alla Natura dal "sonno" invernale e iniziare a preparare i progetti per i mesi futuri, come fossero semi che dovremo seminare. 
- Oestara, Alban Eilir (luce della terra), 21 Marzo, aria e lancia/incenso (per K.Jones fuoco), direzione Est, Blodeuwedd (Viso di Fiori), Eostre, morgana Gliton. E' il periodo della fioritura, le energie femminili e maschili danzano insieme, rappresentate dai processi di impollinazione, ed è un momento di forte creatività oltre che di "semina", sia di semi nel vero senso della parola che di inizio dei nuovi progetti. 
- Beltane, Calan Haf, 1 Maggio, direzione Sud Est, Rhiannon (Grande Regina e la madre) morgana Thetis/Thiton, unione, sovranità, le nozze sacre delle energie vitali maschili e femminili, i fiori iniziano a diventare frutti, la terra nutre e cresce la vita. Per J. Telyndru, è questa la fase dell'emersione, ma io direi che invece è più una fase di equilibrio tra le nostre energie opposte, e di presa di coscienza della sovranità che abbiamo su noi stessi. 
- Litha, Alban Hefin/Heruin (luce della riva), 21 Giugno, direzione Sud, fuoco e spada/candela (per K.Jones acqua), Sulis (Occhio e Sole), Aine (forza delle messi), Airmed (conoscenza delle erbe curative spontanee), morgana Gliten. Si miete il grano, i frutti iniziano a maturare nell'abbraccio della luce (che è al suo massimo) e nutriti dalla terra. Iniziamo a raccogliere qualche frutto di ciò che abbiamo seminato, mentre continuiamo a curare ciò che ancora sta crescendo. La notte di mezza estate era un tempo festeggiata a Roma come la notte di San Giovanni o notte delle streghe, ed è considerata un momento magico in cui si possono vedere le fate e in cui bisogna proteggersi dai malefici con mazzetti di erbe specifiche, primo fra tutti l'iperico. Per K. Jones la Dea del momento è Domnu, che era arcaicamente legata alla tribù dei Dumnoni. 
- Lughnassad, Gwyl Awst (raccolto), 1 Agosto, direzione Sud Ovest, Arianrhod (Ruota d'Argento), morgana Glitonea, risoluzione. E' il momento dell'inizio della caduta del seme nella terra, con gli ultimi grandi raccolti. Nulla può più essere fecondato, le energie maschili sono rappresentate proprio dal raccolto, e inizia una fase di "discesa". Tutto quello su cui abbiamo lavorato inizia ad entrare nel suo periodo di completamento. Per J. Telyndru è la fase della risoluzione in cui tutto giunge a compimento, e la Dea che accompagna verso la discesa è Rhiannon, mentre per K.Jones è la Dea Ker (associata ai raccolti) la signora di questa fase dell'anno. 
- Mabon, Alban Elfed/Elued (luce dell'acqua), 23 Settembre, diezione Ovest, acqua e coppa (per K.Jones terra), Branwen (Corvo Bianco, custode del calderone che raccoglie e rigenera l'energia vitale di ciò che è morto affinché possa rivivere), morgana Moronoe. Il seme è nella terra, iniziano le grandi piogge, il bosco odora di umidità e funghi, la luce entra nella fase discendente, la terra viene lavorata affinché in inverno il seme possa riposare nella neve. Noi possiamo analizzare il nostro raccolto per eliminare le cosiddette "mele marce" prima che il ciclo dell'anno si compia. Per K. Jones la dea del momento è Banbha, una dea irlandese della terra. 
E così si torna a Samhain e il ciclo si chiude per contemporaneamente ricominciare. 
Per il ciclo dell'anno di J. Telyndru, esistono invece solo quattro fasi, comunemente chiamati "portali di fuoco", ovvero le 4 feste celtiche di Samhain, Imbolc, Beltane e Lughnassad, mentre i solstizi ed equinozi segnano il momento culmine tra una fase e l'altra. Tutto il ciclo è caratterizzato dalla "stazione dell'integrazione" perché ogni processo evolutivo deve essere integrato momento per momento. Alle quattro fasi dell'anno e alle relative dee essa associa dei cicli lunari.
In generale, al di la della visione della Telyndru, i cicli lunari possono essere mensili e annuali. Il ciclo mensile è contenuto all'interno di una lunazione (da Luna Nuova a Luna Nuova), e ogni lunazione si esprime in modo diverso a seconda del contesto stagionale e naturale, della terra e del tempo, in cui si verifica.
Cicli lunari mensili:
- Luna Crescente, Blodeuwedd, la fanciulla, energie creative e di emersione. Secondo J. Telyndru, ad ogni fase si fanno delle meditazioni che prevedono la visualizzazione di un luogo di Glastonbury (etichettata come la Avalon terrena). In questo caso si tratta della Fonte Bianca 
- Luna Piena, Rhiannon la madre, energie risolutive/generative, Fonte Rossa 
- Luna Calante, Kerridwen, la Saggia, energie di allontanamento, Il Tor 
- Luna Nera, Modron, energie di rinnovamento, Modron's Mound
- Luna Blu, (la seconda luna piena nello stesso mese), Branwen, energie di integrazione, uno specchio d'acqua. La Telindru la chiama Moon of Reflection, che sta ad indicare un momento di forte interiorizzazione e di revisione. 
- Eclissi di Luna, Arianrhod (come ruota d'argento lunare) contiene in se le energie di tutte le fasi lunari poichè essa da luna piena passa a oscura e poi lentamente ricresce per tornare piena. Arianrhod è incoronata con la Costellazione Boreale.
Alcuni associano Arianrhod alla Luna Piena, in quanto madre di Llew Llaw Giff, personaggio simbolo di energie divine solari, mentre Rhiannon è collegata alla Luna Calante, poiché accompagna il figlio Pryderi nell'altromondo. Bisogna sempre ricordare che nulla è strutturato veramente, nulla è dogmatico, ogni archetipo/dea/energia ha colori e confini sfumati, impercettibili e simili ad altri archetipi/divinità/energie. 
Questi cicli lunari mensili vanno integrati con il ciclo lunare annuale, costituito di dodici lunazioni, una per ogni mese. Qui i nomi sono tratti dal Calendario di Coligny (seguiti dal significato e mese relativi), dal paganesimo, e, quello finale per ogni luna, dai testi di J. Telyndru:
Metà oscura dell'anno:
- Luna di Samonios (fine dell'estate), Novembre, Luna di Nebbia, Luna di Iniziazione
- Luna di Dumannios (mese nero), Dicembre, Luna Fredda o Luna dell'Agrifoglio e della Quercia, Luna di Distillazione
- Luna di Rivros (mese del gelo), Gennaio, Luna della Neve, Luna di Trasformazione 
- Luna di Anagantios (mese immobile), Febbraio, Luna delle Gemme o Luna delle Tempeste, Luna di Germinazione
- Luna di Ogronios (mese del freddo), Marzo, Luna dei Venti e Luna dei Fiori, Luna di Evocazione
- Luna di Cutios (mese delle piogge), Aprile, Luna di Lepre, Luna di Attivazione 
Metà solare dell'anno:
- Luna di Giamonios (fine dell'inverno), Maggio, Luna della Coppia, Luna di Rivelazione
- Luna di Simiosinnos (mezza estate), Giugno, Luna del Miele, Luna di Liberazione
- Luna di Equos (mese dei cavalli), Luglio, Luna delle Erbe, Luna di Dedicazione
- Luna di Elemibus (mese del cervo), Agosto, Luna dei Cereali, Luna di Compimento
- Luna di Edrinios (mese del caldo), Settembre, Luna del Raccolto e Luna dell'Uva, Luna di Purificazione
- Luna di Cantlos (mese dei canti), Ottobre, Luna delle Piogge e Luna dei Canti (in riferimento alla discesa e alla morte, ai canti dedicati alla vita che muore e ai trapassati), Luna di Riconciliazione. Essa può coincidere con la Tredicesima Luna, ovvero la luna di fine Ottobre quando l'anno ha avuto una Luna Blu. In questo caso, è anche la luna delle fate, una luna fortemente iniziatica e riequilibrante.
Ad ogni mese, riprendendo alcuni elementi della tradizione celtica, in particolare quella druidica, è associabile un albero. Fu Robert Graves a definire la loro successione abbinata ad un alfabeto detto "ogham", partendo da degli studi che riguardavano il modo druidico di scrivere e, in certi casi, di comunicare. Ogni lettera (che era rappresentata da semplici linee incise nel legno) è l'iniziale della parola celtica che indica l'albero relativo, il quale può essere oggetto di meditazione o chiave di accesso ad altromomdo. C'è una bella serie di libri di Federico Gasparotti in merito a questo argomento, ma io metterò la disposizione che avevo appreso in passato:
- da 24 Dicembre a 20 Gennaio, B=Beith/Betulla
- da 21 Gennaio a 17 Febbraio, L=Luis/Sorbo
- da 18 Febbraio a 17 Marzo, N=Nion/Frassino
- da 18 Marzo a 14 Aprile, F=Fearn/Ontano
- da 15 Aprile a 12 Maggio, S=Saile/Salice
- da 13 Maggio a 9 Giungo, H=Hath/Biancospino
- da 10 Giungo a 7 Luglio, D=Duir/Quercia
- da 8 Luglio a 4 Agosto, T=Tinne/Agrifoglio
- da 15 Agosto a 1 Settembre, C=Coll/Nocciolo
- da 2 a 29 Settembre, M=Muin/Vite
- da 30 Settembre a 27 Ottobre, G=Gort/Edera
- da 28 Ottobre a 24 Novembre, N=Ngetal/Giunco
- da 25 Novembre a 22 Dicembre, R=Ruis/Sambuco 
più alcuni casi speciali:
- 23 Dicembre, fine solstizio, I=Idho/Tasso
- 24 Dicembre, ritorno alla luce, A=Ailm/Abete
- 21 Marzo, equinozio di primavera, O=Onn/Ginestra
- 21 Giungo, solstizio d'estate, U=Ura/Erica
- 23 Settembre, equinozio d'autunno, E=Eadha/Pioppo Bianco
Tutta la Ruota dell'Anno, come tutte le ruote, ha un perno attorno al quale sono legati tutti i raggi e che fa girare la Ruota. Per la Telyndru, il perno è rappresentato da Branwen in quanto custode del Calderone della Rinascita dell'Awen, ma io ci aggiungerei che lì al centro ci sta bene quella energia divina che sentiamo più affine a noi e che ci ispira durante ogni fase della nostra vita. 
Applicando la Ruota d'Argento ad un percorso interiore, il periodo della Crona/Saggia è la discesa in sé stessi, lo sguardo interiore, la scoperta di sé, l'estirpazione di erbacce, il rassodamento del terreno interiore; il periodo della Fanciulla è la riemersione del Sè, la semina, la progettazione, la creatività; il periodo della Madre è la crescita, l'evoluzione, il raccolto di quanto seminato, la consapevolezza. Ogni lezione appresa momento per momento viene integrata e rappresenta un piccolo illuminato momento iniziatico, come tanti ce ne sono nella vita di ognuno, anche se spesso non ce ne rendiamo conto. 

Una Visione delle Dame di Avalon 

“Sospese a fievoli sussurri portati dal Vento
Siamo le figlie della Sacra Isola dei Meli
Siamo il Canto che proviene da oltre i Veli
Dai profondi abissi osserviamo la Storia
Siamo la Voce che incanta la Luna e ne conserva memoria,
Siamo della fonte arcaica il richiamo sopito
Siamo l'alito che alimenta il fuoco del Calderone Antico
Custodi della Coppa...
Reggenti della Spada del Mito.
Ammantate di piume lucenti
Abbiamo ali tenere ed evanescenti
Al calar delle Tenebre
Doniamo Notti Incantate
E in luoghi segreti danziam con le Fate
Siamo la Notte di Stelle ammantata
Siamo la Voce che annuncia l'Alba incantata
Siamo il fiore che a Maggio avrai colto
Siamo d'Estate il Sogno per un Buon Raccolto
Siamo in Autunno la foglia che cade leggera
Presenti all'inizio e alla fine di ogni Era
Siamo il ricordo di un sommerso Mito Ancestrale
Sorelle nel Cerchio della Triplice Spirale
Siamo i boccioli del Ramo d'Argento,
Al servizio della Madre Terra.”
(scritto da ©Brinigwenn del gruppo Avalon Nemeton)

"Noi siamo l'Isola Sacra. Noi siamo la Nebbia.
Noi siamo il mare spumeggiante che circonda una terra di antiche conoscenze.
Noi siamo il segreto e le detentrici dell'Antico Mistero.
Noi siamo migliaia di sorelle con molte facce e una stessa anima.
Lei è noi e noi siamo Lei.
Madre, Fanciulla, Anziana: Una.
Noi siamo più della superficie che vedi,
noi siamo meno della più insondabile profondità.
Puoi darci un nome ma non puoi definirci.
Lei può rispondere al tuo richiamo, ma Lei non è il nome che Le hai dato.
Le è coLei che dona ed è il Dono.
Che noi siamo benedette, sorelle del Cerchio della Triplice Spirale"
(scritto da ©Brinigwenn del gruppo Avalon Nemeton)


Altare a Brigit di Marion Brigantia durante un suo seminario

Altare di Kathy Jones durante un suo seminario (dedicato alla Crona)


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Note bibliografiche:
- "Priestess of Avalon, Priestess of the Goddess" di Kathy Jones, Ed. Green Magic
- "Avalon Within" e " The Mythic Moons of Avalon" di Jhenah Telyndr, Ed. Llewellyn Publications
- "The Mabinogion" di Lady Charlotte Guest, Ed. Dodo Press
- "La Dea Bianca" di Robert Graves, Ed. Adelphi
- "Le chiavi di Avalon" di Steve Bake e Scott Lloyd, Ed. Newton Compton Editori
- "Il Vischio e la Quercia" di Riccardo Taraglio, Ed. L'Età dell'Acquario 
- Tutti i libri indicati nella mia bibliografia ( qui )
- I bellissimi canti in calce al post sono stati creati e scritti da Brinigwenn e appartiene all' Avalon Nemeton, il sito dove era pubblicato legato al gruppo omonimo (sito che è stato eliminato)

- Immagine in alto: "Lady of Avalon" di Julie Collet
- Le due immagini degli altari sono mie (© Niviane)

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Testo di Niviane. Vietato copiare o utilizzare il contenuto di questo post o parti di esso senza aver ricevuto il consenso esplicito e scritto dell'autrice.

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