martedì 16 giugno 2020

Blodeuwedd

da Pinterest.com


La leggenda, tratta dal quarto ramo dei "Mabinogion" e intitolata "Math, the son of Mathonwy", narra che per fare "emergere" Blodeuwedd dall'altro mondo servirono nove tipi di fiori, e "viso di fiori" sembra essere una possibile traduzione del suo nome. Rappresenta proprio la bellezza e l'energia risvegliata della natura vegetale che si esprime nelle gemme, nei fiori colorati, nel loro dolce profumo trascinato dal vento. La sua saggezza e il suo sapere misterico, che è la saggezza innata insita nella natura, è rappresentata dalla sua associazione con la civetta. Lei è bianca e leggiadra, le sue dita sono lunghe come la nona onda del mare. Lei è la sposa di Maggio, e colei che possiede il potenziale creativo della natura, bellissima, seducente, astuta e potente.

I nove fiori di Blodewedd  (dal "Libro di Taliesin", brano tratto dall'ex-sito Avalon Nemeton alla sezione "Le Dee"):
Un bianco bocciolo di fagiolo, poiché è sacro alla Dea e noi dobbiamo cercare la sua benedizione.
Un giallo bocciolo di ginestra, per purificare e proteggere.
Un nocciolo color porpora di bardana, per allontanare gli spiriti malvagi.
Fiorellini gialli della regina dei prati, per una una natura gentile e amorosa.
La primula per attirare l'amore.
Ortica, per accrescere il desiderio di lui e la passione di lei.
Biancospino, per assicurare la felicità della coppia.
La quercia, per il vigore di lui nell'atto dell'amore e per dar loro molti bambini.
Ippocastano, per l'amore vero e duraturo.

Blodeuwedd quindi è anche colei che danza con il suo amante, come il fiore con il polline, ed è il potenziale fertile della natura. Allo stesso tempo però, lei è l'iniziatrice attraverso cui il suo compagno, a seguito di un percorso di morte e rinascita, diventa degno di sedere accanto alla Dea e di custodirne il regno. Blodeuwedd ci insegna che le scelte delle donne non possono essere pilotate dagli uomini. A dire il vero, anche altre leggende celtiche dimostrano che se la donna/Dea viene privata della libertà di azione e di scelta, il destino degli uomini va verso numerose sciagure e la terra verso la carestia. 

I personaggi di Blodeuwedd, Rhiannon, Arianrhod, Kerridwen e Branwen (tutte raccontate nei Mabinogion) hanno un aspetto “iniziatico”. Blodeuwedd è responsabile dell’iniziazione di Llew Llaw Gyffes, dopodiché si trasforma in civetta e vola via. Rhiannon è responsabile dell’iniziazione di Pwyll principe di Dyfed, che “per amore” deve affrontare una prova nell’altro mondo per avere la mano della Regina e quindi essere riconosciuto degno di Sovranità. Branwen induce i suoi fratelli alla battaglia, Arianrhod è l’unica che può dare al figlio il suo nome, le sue armi (ovvero il riconoscimento della sua forza) e una compagna, e secondo alcuni studiosi dei miti, come Robert Graves, Blodeuwedd è la stessa Arianrhod, che raggirata, si ripresenta a Llew in veste d’irresistibile fanciulla fiorita perché non può permettere al figlio di governare senza avere attraversato il suo percorso iniziatico che lo rende degno del ruolo di custode del popolo che gli era stato attribuito indegnamente; il castello a spirale di Arianrhod si chiama Caer Arianrhod, il suo movimento spiraleggiante lo innalza fino alle stelle della Corona Boreale ed è quando si accende lo spettacolo delle albe boreali che le rotazioni del castello scopriranno la porta di accesso a quel luogo di rinascita immerso nelle acque. La rinascita è una forma d’iniziazione che, nel mito di Kerridwen, avviene in una dimensione nuova di “consapevolezza”, nella terra, rimestando la pozione nel calderone di Kerridwen, il cui ventre è la Terra stessa, e percorrendo i quattro regni elementali nella forma di alcuni animali simboli dei quattro elementi. La storia che vede Kerridwen protagonista ci mostra un vero e proprio percorso sciamanico. L’animale simbolo di Kerridwen è la scrofa bianca, associato nella tradizione celtica all’altromondo, proprio come il cinghiale, che a Samhain porta le anime dei morti oltre il velo. Nella leggenda di Blodeuwedd, la scrofa smembra il corpo di Llew Llaw Giffes, e questo rappresenta simbolicamente il passaggio ad una realtà interiore personale più evoluta ad un livello superiore. Nel mito, gli zii di Llew Llaw Giffes, cercano di procurare al nipote una moglie che “non sia di questa terra”, perché il ragazzo aveva ricevuto questo tabù dalla madre Arianrhod. Così, per aggirare il problema, essi creano con una miscela di nove fiori il corpo di Blodeuwedd (Viso di Fiori) e vi infondono la sua essenza vitale e divina. I nove fiori sono l’olmaria, la ginestra dei cabonai, il gittaione, il castagno, l’ortica, la quercia, il fagiolo, il biancospino e la primula. Secondo Jhenah Telyndru, la quercia rappresenta l’eroe solare a cui va in sposa e quindi la forza stessa del sole, la ginestra indica probabilmente l’oro dei suoi capelli, il biancospino è la pianta di Beltane e delle nozze sacre, l’olmaria era tradizionalmente usata nei mazzetti delle spose celtiche e una delle erbe sacre per i druidi (protezione dalle malattie), e probabilmente le altre piante sono chiavi che aprono le porte dell’altromondo, e simboli di abbondanza, di risveglio primaverile e di freschezza giovanile, ma non si hanno particolari notizie specifiche su di esse. Dal mix di questi bellissimi fiori nasce Blodeuwedd che va in sposa a Llew Llaw Giffes. Blodeuwedd è una giovane dalla bellezza sensuale sconvolgente, e Llew (il Re solare), nella sua giovanile ingenuità, ne è rapito. Un giorno, mentre che il marito è assente dal castello, arriva un ospite, Gronw Pebr, un cacciatore. Blodeuwedd lo ospita e si innamora di lui. Così congiurano per liberarsi di Llew Llaw Giffes, e Blodeuwedd riesce a convincere il marito a mostrargli come era possibile ucciderlo, cosa impossibile perché bisognava creare delle condizioni particolari e totalmente improbabili sulla riva del fiume (portare lì la sua vasca da bagno e Lleu doveva mettersi con un piede su un ramo posato sulla vasca e l'altro piede su un caprone) poichè altrimenti egli non cadrà "né di giorno né di notte, né all'aperto né al chiuso, né cavalcando né andando a piedi, né vestito né nudo, né per una qualsiasi arma forgiata normalmente". Mentre che tutto è pronto e Llew è nella giusta posizione, Gronw lo colpisce con una freccia. Il Re Solare è morto, è tempo del signore di oltremondo che custodisce la vita nel periodo oscuro e invernale. Il corpo di Llew viene ritrovato dallo zio Gwydion, sotto una quercia su cui sostava un’aquila (simbolo dell’anima del Re solare, divenuto illuminato e saggio), mentre il corpo giaceva smembrato tra le fauci della scrofa bianca. L’aquila scende sulle ginocchia dello zio il quale, con la magia della bacchetta, lo riporta alla sua forma umana originale. Lleu riprende il suo trono, ma deve uccidere Gronw Pebr, e vuole che avvenga nello stesso modo in cui era stato ucciso lui. Gronw però chiede di essere nascosto dietro un masso, e gli viene concesso di stare riparato dietro ad una grande pietra eretta con un buco in alto. La pietra esiste nella realtà: si chiama Llech Ronw (Stone of Gronw) ed è visibile sulle rive dell’Afon Bryn Saeth, in Galles, anche se fu ritrovata sulle sponde dell’Afon Cynfael da Frank Ward nel 1934. Ad ogni modo, nonostante la presenza della grande pietra a nascondere Gronw, Llew lo colpisce con la freccia e lo uccide. Blodeuwedd, mentre fugge con le sue ancelle, viene trasformata in civetta, perché, per punizione, in tale veste non potrà più mostrare il suo volto alla luce del giorno, e dovrà vivere nella paura di essere attaccata da altri uccelli. In realtà la civetta, per il suoi grandi occhi e la capacità di vedere nel buio, è sempre stata considerata simbolo di saggezza e di capacità di vedere ciò che è nascosto. Purtroppo le leggende sono state così tanto edulcorate nel tempo dalla visione patriarcale che non conosciamo quale era la vera visione originale primitiva. Blodeuwedd torna nell’oltremondo, dopo aver condotto Llew Llaw Giffes in un percorso iniziatico di maturazione che lo rendeva degno di governare la Terra nel periodo della luce. 
Secondo J. Telyndru, Il mito di Blodeuwedd è legato ad un luogo ben preciso che si chiama  Llyn Mowynion, detto anche il "Lake of the Maidens" (Lago delle Vergini), un piccolo lago cristallino incastonato in una riserva naturale del Gwynedd (Snowdonia National Park). Il mito vuole che qui Blodeuwedd andò con le sue giovani ancelle per evitare la furia di Gwydion. Le giovani donne annegarono mentre Blodeuwedd divenne la civetta. Ella in realtà si chiamava "Blodeuedd" (senza la w), che significa solo "fiori", ma quando diventa civetta il nome cambia in Blodeuwedd (con la w) per indicare  un "viso" di fiori nel corpo di una civetta. La Telyndru associa Blodeuwedd alla Luna Crescente, per ovvi motivi, e al periodo dell' emersione, quando la natura fiorisce dopo il lungo sonno invernale e quindi anche noi, in armonia con essa, torniamo ad una fase più attiva e alla cura dei nostri scopi e progetti. 


"Llech Ronw" nel Gwynedd 

Llyn Morwynion - di Annmarie Jones (AnnMarie's Blog)


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Note bibliografiche:
- "The Mabinogion" di Lady Charlotte Guest, Ed. Dodo Press
- "Avalon Within" di Jhenah Telindru, Ed. Llwellyn Publications
- " Flower Face - A devotional antholology in honor of Blodeuwedd" di Jhenah Telyndru, Ed. Ninth Wave Press

- Immagine di Blodeuwedd presa da Pinterest.com, purtroppo non ho trovato il nome dell'autore/autrice
- Immagine di "Llech Ronw" trovata nella ricerca su Google, senza nome dell'autore
- Foto del Llyn Morwynion di Annmarie Jones 

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Testo di Niviane. Vietato copiare o utilizzare il contenuto di questo post o parti di esso senza aver ricevuto il consenso esplicito e scritto dell'autrice

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