domenica 14 giugno 2020

Le Nebbie di Avalon


 

Dalle note di copertina: "Mi sono innamorata delle Nebbie di Avalon perché, prima ancora che un romanzo, è un atto di rivolta narrativa, un ribaltamento agito su uno dei punti fermi della cultura a cui appartengo, quelli in cui si radica l'arbitraria definizione di Occidente. Tuttora non sono certa di aver misurato la portata esatta dell'impronta che ha lasciato nella mia vita, sulla mia scrittura e sulla mia visione politica, femminista, e di fede. Tutte le donne dovrebbero leggerlo, a prescindere dal fatto che è bellissimo" (Michela Murgia).

(Attenzione: possibili spoiler) Quando lessi la prima versione di questo romanzo, moooolti anni fa, io, che ero sempre stata Morgana nei giochi di fanciulla con le amiche, pensai "ecco!!! questa è la storia vera!!!". E lo penso ancora. Questa è la pubblicazione nuova, ritradotta, e nella VERSIONE INTEGRALE. 

"Non esiste un racconto che risponde al vero. La verità ha molte facce, è come l'antica strada che portava ad Avalon: dipende dalla tua volontà, dai tuoi pensieri, da dove la strada ti condurrà, se alla fine giungerai all'Isola Sacra dell'Eternità oppure dai Preti con le loro campane, la loro morte, […] , la dannazione eterna. […] (n.b. parlando della Dama del Lago) un giorno mi rimproverò per aver parlato male del loro Dio. - (n.b. diceva la Dama del Lago) Tutti gli Dei sono un solo Dio […] tutte le Dee sono una sola Dea. C'è un solo iniziatore. Ogni uomo ha la sua verità, e in essa c'è Dio" (parla Morgana, le "Nebbie di Avalon" di M.Z.Bradley). 

Non sono brava a fare le recensioni e non ho intenzione di farne, anche perchè questo bellissimo libro che è stato venduto moltissimo in tutto il mondo, non ne ha bisogno. 
La Bradley ha scritto numerosi libri che fanno parte del "Ciclo di Avalon" e che descrivono la vita delle Sacerdotesse in una epoca arcaica e legata alle invasioni romane della Britannia. 
Questo, il più famoso, parzialmente raccontato come se fosse la Fata Morgana a farlo, è una storia che va oltre i tempi. Non aspettatevi una Morgana col naso adunco intenta a mescolare strane pozioni per incantare e maledire. Qui Morgana è una Sacerdotessa della Dea. Essa viene mandata a vivere con la zia, Viviana, nell'Isola Sacra delle Sacerdotesse di Avalon. Dato che nella terraferma i preti cristiani stavano prendendo il sopravvento sull'antica religione, Viviana ordisce delle trame in cui anche Morgana si trova coinvolta pesantemente con il compito di impedire la conversione del fratello Artù. Essa farà di tutto per onorare tale compito, ma le trame di Viviana le porteranno molto dolore e molte perdite care. Al di là della trama, bellissima, coinvolgente e originale rispetto alle solite storie su Artù e Morgana, la Bradley ci mostra come alla fine il cambiamento è inarrestabile, a tal punto che anche i loro simboli sacri, prima fra tutti la coppa, scompaiono dall'Isola dove erano stati riportati, e riappaiono nella chiesa di Glastonbury. Il cambiamento è un processo inevitabile, ma se guardiamo bene possiamo vedere che le cose importanti sono sempre lì, hanno solo cambiato veste o nome, e che, come dice Morgana stessa: "era solo il mio orgoglio a chiedermi di fare di più", nessuna divinità ci chiede mai di fare qualcosa per essa, ma è la nostra mente a farlo, forse in un atto di arroganza che ci fa credere che le potenti forze divine abbiano bisogno del nostro aiuto. 
E' la storia di come una nuova religione può fagocitare tutto nel momento in cui acquista anche un potere civile e politico, e di come spesso a farne le spese siano le donne: in questa narrazione, Avalon è il luogo dove nella notte dei tempi era nato il culto della Dea, ma ora è costretto a mutare sotto i colpi della religione patriarcale. "Tutto è Uno" dice spesso Viviana, ricordando come ogni forma divina è solo l'espressone dell'Uno, della Fonte, per cui non è tanto il divino a perire, quanto la visione del sacro femminile nella mente degli uomini. Sappiamo che, storicamente, ci sono voluti anni prima che apparisse la figura di Maria nella religione cattolica, e che la chiesa ha dovuto introdurre questa figura in sostituzione di quella Dea Madre e nutrice, datrice di abbondanza che le comunità delle campagne non volevano abbandonare.  

Disse Morgana, dopo che i popoli della guerra presero il sopravvento e la Dea (pacifica, legata alla Natura) fu dimenticata: "(n.b.davanti ad una statua di una Dea trasformata in Maria) ...finchè alla fine mi resi conto che la Dea era sopravvissuta, non era stata distrutta. Aveva semplicemente assunto un'altra incarnazione e forse un giorno le generazioni future saranno in grado di farla tornare come noi la conosciamo, nella gloria di Avalon" (dal film "Le nebbie di Avalon" dal libro di M.Z.Bradley, scena finale)
Su questo libro è stato fatto anche un film per la TV americana, con ottimi attori (Julianna Margulies, Angelica Huston, Joan Allen, Samantha Mathis) . Purtroppo, in quanto film televisivo, non regge il confronto con i fantasy del cinema moderno, e la trama non è seguita perfettamente, ma la storia è quella e il dramma degli eventi è perfettamente rappresentato. 



"Le nebbie di Avalon" Film TV



Cuciti nella trama stessa, questo libro contiene degli insegnamenti, spesso dettati dalla voce di Viviana. 
Avalon era lontana, sulle acque, immersa nelle nebbie, al di là delle quali le sacerdotesse vivevano una vita isolata, silenziosa e sacrificata totalmente ai rispettivi ruoli nell'ambito del Tempio, e la gran parte di quello di cui avevano necessità era prodotta in quel luogo inaccessibile a chiunque: solo le sacerdotesse potevano sollevare le nebbie, e ciò era possibile a seguito di un lungo percorso iniziatico, poichè aprire le nebbie significava sapersi trasporre su un'altra dimensione, e da questo punto si può dire che ha molte affinità con lo sciamanesimo. Un'altro elemento che torna spesso nel libro è la dote della "vista" intesa come capacità di vedere ciò che non si vede e di andare a guardare oltre lo spazio e il tempo. La Bradley ha studiato accuratamente i culti pagani precristiani e la storia antica della sua terra, la Britannia, per poter poi inventare la splendida trama del suo libro.
Alla fine del racconto tutto si dissolve nelle nebbie, e Morgana sa che c'è un angolo di quelle spiagge da cui lei potrà sempre raggiungere Avalon: questa è la metafora di quei luoghi nel cuore che sono le uniche porte attraverso cui raggiungere l'Isola Sacra. Morgana alla fine capisce che non ci si può opporre ai cambiamenti, e davanti all'altare cristiano beve da quella sacra coppa sfuggita al tempio delle sacerdotesse e che Lancillotto, fattosi prete dopo tanto dolore, gli porge. 


"(n.b. Viviane a Morgaine) Quando preghi Maria, la Madre di Gesù, preghi anche, senza saperlo, la Grande Madre in una delle sue molteplici forme" (da "Le Nebbie di Avalon" di M.Z.Bradley, vers. integr.)

E' solo un romanzo, ma molte persone si sono avvicinate alle vie di Avalon ispirate da questo testo, perchè esso risuona nel profondo risvegliando qualcosa che era stato celato dal tempo, mentre Morgana è diventata una delle icone di molte femministe. 

© Luci di Avalon 2020 - Tutti i diritti sono riservati
Testo di Niviane. Vietato copiare o utilizzare il contenuto di questo post o parti di esso senza aver ricevuto il consenso esplicito e scritto dell'autrice

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