mercoledì 16 settembre 2020

La Natura racconta i Tre Regni



"Sono colei che è la Madre Naturale di tutte le cose, maestra e governatrice di tutti gli elementi, la progenie iniziale dei mondi, il capo dei poteri divini, Regina di tutti coloro che sono nell'Aldilà, la più importante di coloro che abitano sopra, manifestazione da sola e sotto una sola forma di tutti gli Dei e di tutte le Dee" (Lucius Apuleius)

L'universo è pervaso da un flusso continuo di energia di cui tutto e tutti siamo parte. Il mondo fenomenico non è che la manifestazione tangibile di questa energia. Per questo l'evoluzione visibile che avviene nella vita materiale, e quindi anche nell'essere umano, è espressione di una evoluzione avvenuta a livello più alto, sottile, invisibile, e viceversa. Tutto è unito, il senso di separazione è illusione e inganno. 
La fonte di questo flusso di energia e il mare che ne deriva sono inscindibili e quindi sono la stessa cosa. Tale fonte, primordiale, originaria di tutto, sacra e divina, non ha caratteristiche particolari ne di genere, ne di forma, ne di colore, ne di specie, ne di altro tipo, eppure contiene in se il potenziale per essere ogni cosa e quindi è un numero infinito di sfumature tutte fuse insieme ma che determinano la varietà infinita di tutti mondi di ogni livello di esistenza e di tutta la vita in essi. Tutto è parte dello stesso mare e fonte, quindi tutto è unito. Ognuno può prendere consapevolezza di questo flusso/mare/fonte di divina energia vitale passando attraverso quei "colori" è "sfumature" che sente più simili a se, poiché ognuno di noi è parte di quel mare. Siamo tutti immersi in questo flusso di energia che ha in sé il potenziale di tutto. È la proporzione diversa di quei colori in ogni essere vivente, pianeta, galassia, mondo che ne determina la assoluta unicità. Non esiste nulla che venga replicato proprio identico per due volte. Eppure, in tutta questa varietà, l'armonia naturale è perfetta e risponde a leggi perfette. Questo è possibile proprio perché siamo tutte cellule dello stesso mare, acqua della stessa fonte, parte dello stesso flusso di energia. Il senso di separazione è una percezione distorta dall'Ego. In questo flusso universale vive la nostra Madre Terra, e noi su di Lei. La Madre Terra è l'espressione di quell'Universo che è più vicina a noi e di cui siamo parte. Dato che non c'è separazione, rispettando e onorando la Madre Terra, la sua Natura e la vita su di Essa, rispettiamo e onoriamo il creato intero, nell'ambito del quale non c'è "separazione", e per questo la Natura di questa Terra può raccontare la Natura di Avalon.

Oltre il velo di nebbie, sorge una collina che si specchia nel lago, dove scivolano, sonnecchiando silenziosi, i cigni d'argento. Tutto intorno a questa collina, scavata sui suoi fianchi, si snoda una spirale che porta fino sopra la sua tondeggiante cima. E' una collina sacra, dimora della Dea, è un percorso iniziatico ma soprattutto somiglia a quello che gli antichi chiamavano Tumulo: è la porta del ventre stesso della Dea, all'interno del quale scorrono acque curative che poi sgorgano limpide all'esterno della collina stessa. E' una porta tra i mondi, così come lo è il cielo che la sovrasta, il lago su cui si specchia e il mare che poco distante la lambisce. Attraverso questa porta si accede a regni che si trovano su un altro livello di esistenza, passando su sentieri che si snodano attraverso Avalon della Terra, Avalon del Mare e Avalon del Cielo, l'uno legati agli altri regni, ma tutti su livelli diversi: alla fine del cammino nella vita terrena l'approdo è Tir na n'Og, la Terra della Giovinezza, dove l'Anima si rigenera e si prepara per una eventuale nuova incarnazione. La morte non è solo quella del corpo ma è ogni cambiamento che accade nelle nostre vite e ci tocca nel profondo. 

"Certe volte è come se non possedessi ne passato ne futuro, vivo sospesa, ed è come se avessi sempre vissuto o vivessi da sempre, lo è per me, come per tutti quelli che nessuno conosce, di cui nessuno ha mai raccontato e che ne mai ricorderà, perché se passi come il vento non hai confini.
Io sono aria, il mio passaggio è un soffio.
Mi nutro di silenzio, ci cammino dentro da quando ho risposto al richiamo della terra che profuma di meli in fiore, da quando la dama dalle vesti tessute con gocce di lago e piume di cigno mi ha  permesso di bere alla sacra fonte.
Io sono acqua, scorro trasparente sul sentiero
Non mi commuovo se non riuscite più a cogliere la bellezza intorno a voi ne a circondarvi di quella che avete dentro. Mi commuove chi non ha scelta. 
Io sono terra solida, eppure mutevole.
Respiro il bosco, e il mare,.... vi osservo mentre vi muovete in mezzo alla spazzatura eterica fatta di rimorsi, di frustrazioni, di superstizioni, di egoistici sentimenti di possesso di quanto non può appartenere a nessuno
Io sono il Sole che da vita ai colori
Camminare nei sentieri di Avalon è come entrare in una dimensione che si espande all'infinito, fin dove inizia l'ignoto in cui scorgere il mistero di luce vitale
Io sono Luna, ciclica, fredda, lucente o velata
Percepisco le antenate, le antiche sorelle, le madri, le nonne, che onoro e che aspettano per ritrovarci alla fine di ogni circolare pennellata di tempo" (Niviane, dall'ex-blog EmainAblach, nov.2007)

La Natura ci racconta i Quattro Regni attraverso mari cristallini che cambiano colore a seconda dell'abito vestito dal cielo, celeste o infuocato dal tramonto, ammantato di nubi o di un azzurro profondo, velato o battuto dal vento, mentre il mare ci mostra il suo volto calmo o percorso da onde spumeggianti, con la vita che si muove sotto di esso e un tronco abbandonato sulle sue rive.
Oppure ci narra le storie dei Quatto Regni con le forme della terra, le sue spiagge e le sue alte montagne, i boschi umidi e misteriosi, le gemme coperte di rugiada che diventano fiori e poi frutti, le sue vene di acqua e i suoi colori che cambiano col variare delle stagioni, le sue trine di ghiaccio, i suoi campi dorati e piccole sorprese al centro di splendidi fiori. 
Infine ci parla del cielo, dove volano le aquile, che muta costantemente e nutre la terra con le sue pioggie. 
Tra tutti questi Regni c'è sempre il fuoco, che avvolge tutto tramite la radiazione del sole, risveglia la vita, illumina il giorno con la sua luce o lo vernicia di rosa quando lascia il posto alla notte. 

Il Regno del Mare 










 







Il Regno della Terra


















































































































































Il Regno del Cielo









"Vorrei prendere un pennello e ridipingere il mondo. Metterei battuffoli di nubi sui rami degli alberi, affinché piovendo mantengano sempre fresche le radici. Con il giallo seminerei un campo di grano, sfumandolo con la sabbia, con il sole, con i petali di girasole. Proverei a sciogliere la Luna e farne un lago, per toccarla con le dita. Dipingerei una collina 4 stagioni, dove contemporaneamente ogni lato cambia colori a seconda della sua direzione, e così ci sarebbe un lato pieno di frutti, ma anche uno dove respirare il vento del Nord. Farei cadere polvere di stelle dal cielo, di modo che di notte anche la terra sia illuminata come una volta celeste, e pianterei nel cielo diurno corolle di fiori colorati. Dipingerei una sposa con l'abito rosso, e il bacio degli amanti, come Chagall, oppure catturerei la luce del sole e un alito di vento, come gli impressionisti. Ma qualsiasi cosa io facessi, non riuscirei a fare il mondo più bello di quanto non sia già." (Niviane, dal mio ex-blog Emain Ablach)


Una guardiana del bosco

n.b.: Foto aggiunta nell'Agosto del 2021


La Natura con i suoi regni elementali, animali e vegetali è una chiave di armonia, ma abbiamo usurpato questa nostra Madre con fabbriche, sversamenti tossici, cemento e immondizia in nome del denaro. Da decenni movimenti ecologisti si sono mossi in sua difesa cercando di scuotere le menti grette dei potenti affinché il mondo torni pulito e la tecnologia venga posta al servizio del bene comune e della salvaguardia della Natura, ma i potenti restano sordi. Ho una visione ecologista, ma senza fanatismo, da quando frequentavo le scuole superiori, e mi ritrovo molto in questo pensiero di una nota druida:
- di Emma Restall Orr: "Penso che uno dei problemi al momento sia che ci troviamo di fronte, da ogni parte, a persone che stanno cercando di farci avere paura. C'è la paura del (n.b. piccola lista) […] ma anche gli ambientalisti, gli attivisti verdi, troppo spesso stanno utilizzando la paura: "il mondo sta morendo, l'ambiente sta morendo, se non ricicli e non riduci il tuo consumismo di certe cose è tutta colpa tua", "é andato tutto in pezzi, devi farlo!!" ed è di nuovo colpa tua. La paura non è mai una buona motivazione, non funziona mai […]. Cambiare il tuo comportamento è un duro lavoro, e tutta questa paura sta spingendo verso l'apprensione, i complessi, la reticenza, e qualsiasi cosa ora "é finita, è la partita finale, non c'è più niente che possiamo fare"! Credo che la cosa più importante (n.b. si riferisce alle idee drudiche) sia che gli esseri umani non sono speciali, non sono il popolo prescelto, non siamo il grande pinnacolo dello sviluppo evolutivo, non stiamo facendo molto bene sovrappopolando fino al punto di distruggere. Ogni specie che sovrappopola fino a distruggere il proprio ambiente è spazzata via o colpita duramente (n.b. immagino dalla natura)[…]. Ma più importante è ricordare che noi non siamo qui per salvare il mondo, nessuno di noi ne ha le abilità. E' un sentimento che hai intorno dai vent'anni: "salverò il mondo" "cambierò il mondo". Poi realizzi che effettivamente non hai salvato il mondo. […]. Quando arrivi ad una certa età (n.b. dici) "sai, accetterò me stesso", "sai, non salverò nulla", è soltanto una sciocca storia autobiografica :D, ma è quello che l'umanità fa. Penso che la cosa importante […] (n.b. sempre in merito a idee druidiche) è non credere che salveremo il mondo, perché è un'espressione dell'arroganza umana. Stiamo creando problemi, ma il modo per continuare è semplicemente riconoscere ciò che ci è stato dato. C'è una bellissima parola, "duty", che deriva dal latino "dovere", che è come dire ciò che è di proprietà, cosa possiedi, cosa ti è stato dato e cosa pagare in cambio. Questa parola è fuori moda, non piace alle persone, è come l'obbligo di fare ciò che non vuoi […], ma per me è una parola più potente perché ci insegna cosa ci è stato dato e cosa versare in cambio. E' questa l'impostazione mentale di cui abbiamo bisogno per affrontare questo tempo di distruzione e cambiamento. "Cosa possiedo? Chi devo ringraziare per quello che ho? Come posso ripagare quello che ho ricevuto? Come posso ricambiare? […] (n.b. verso i propri dei, antenati, comunità ecc..) . Tutto ciò che ho mi permette di vivere, respirare, di avere momenti di gioia, di amore, di avere buon cibo: se sai queste cose, non prendi troppo, se prendi troppo "come posso ricambiare? Non posso!" E questa mancanza di egoismo è la chiave piuttosto che il senso di salvare il mondo. Se dire grazie è la nostra pratica quotidiana allora non prenderemo troppo. Forse questa è la partita finale, forse l'umanità sta per essere spazzata nei prossimi 50 anni o nei prossimi 300 anni (n.b.: difatti anche se diciamo di salvare il pianeta, è a noi stessi che pensiamo, dato che la natura cambia e si trasforma ma esiste sempre) ma effettivamente veramente non conta. Ciò che conta è che ognuno di noi renda orgogliosi i propri antenati di come viviamo i nostri giorni[…]" - (Emma Restall Orr in una intervista su Keltoi Radio)





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- Tutte le immagini e il collage (parole comprese) sono di ©Niviane
- Il pensiero di Emma Restall Orr era parte di una intervista su Keltoi Radio 

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