SAMHAIN - Il Passaggio
Il velo delle nebbie cala.... é tempo del silenzio. La vita scende nel ventre della Terra in attesa del prossimo risveglio. Gli alberi spogli svettano nel cielo grigio e piovoso, mentre le dispense sono state riempite dalla generosità della Natura che ora riposa, perchè nel passaggio al nuovo ciclo delle stagioni bisogna fermarsi e liberarsi di tutto il fardello del passato per ritrovare quelle energie che sono state consumate. Dietro quel velo di nebbia, i nostri amati antenati ci offrono le loro benedizioni. In una calda grotta, Kerridwen prepara la sua pozione della saggezza nella quale sono contenute le nuove leggi naturali per i giorni futuri.
YULE - Il Sonno
La neve è una candida coperta che protegge il seme e le radici, mentre tesse le sue splendide trine di cristallo. Nel solstizio d'inverno la notte è lunga come non mai nel resto dell'anno, ma nel sonno profondo della Natura il Sole è pronto a rinascere. In quel vuoto e ovattato silenzio interrotto solo dallo scricchiolio di rami nodosi e spogli si crea lo spazio necessario per la nuova luce, per nuova vita e per una nuova e profonda comprensione della verità. La vecchia Cailleach, la tessitrice di quel bianco e luminoso manto, custodisce il germe della vita.
IMBOLC - Il risveglio
Nella luce di Brigit la Natura rigenerata si riveglia. Piccole delicate gemmine ancora legnose si affacciano sui rami, e i bucaneve si fanno largo tra le trame di quella bianca coltre che ricopre le cime dei monti ma che sotto il nuovo sole brilla come se fosse cosparsa di porporina. Mentre i fuochi bruciano ancora nei caminetti, la nuova luce sta sconfiggendo la notte della terra e dissolvendo le ultime ombre dell'anima.
OSTARA - La Manifestazione
La luce di Eostre accarezza dolcemente i semi e le radici, e così le piantine emergono timidamente dal terreno. L'aria profuma di pollini e di fiori che fanno bella mostra di se sui rami degli alberi e tra le zolle aperte della terra. La farfalla esce dal bozzolo, l'orsa lascia la tana con il suo piccolo. Siamo tutti chiamati a tornare alla vita e partecipare alla creazione. Nell'equinozio di primavera, la bellezza fiorita di Blodeuwedd torna a benedire la Terra.
BELTANE - L'Unione
Stanno per sbocciare le rose. E' il momento dell'amore, dell'unione, dell'azione. I fiori, dopo il notevole lavoro delle api che aiutano la natura a consegnare il polline, sono pronti per diventare frutti. Tutto il potenziale fertile della Madre Terra è all'opera per l'abbondanza. Essa custodisce, nutre e cresce la nuova vita. Rhiannon si unisce al suo consorte, perchè la sacra unione degli opposti è ciò che fa muovere il mondo.
"L'ardente calore del sole è tornato ad abbracciare la Terra dal volto e l'abito di fiori, squarciando le nebbie che iniziavano ad odorare di camomilla e spingendole ai confini del Lago Incantato.
Son rose sospese tra acqua e fuoco, e fragole coperte di panna.
Son nuvole di fecondante polvere dorata che i grandi alberi affidano al vento.
Sono notti di Luna Piena che fa scendere le stelle sul mare, affinché i cavalli di Manannan Mac Llir le depongano sulla sabbia.
Artù ha ricevuto la sua spada, e può congiungersi alla sua giovane bianca sposa dalla quale potrà bere il dolce idromele nella coppa della vita.
Sono frutti di sole che fanno capolino tra le foglie.
Sono cristalli sulla roccia, che catalizzano la luce raccogliendola come piccoli calici.
E' inutile guardare indietro, e se non ci arrendiamo, troveremo la luce per un nuovo sentiero, un riflesso di Avalon, che non è solo nel mito, ma nella realtà, e non è solo nei libri o nella ragione, ma soprattutto nel sentire e nel vivere. Non temiamo quindi di vivere, diamo forza ai nostri sogni, poiché essi, come i simboli, sono segni del linguaggio divino, mentre la vita è l'incanto più bello, ogni suo respiro è un'opera magica, [...]
Fuori dai nostri regni del cuore c'è il mondo esterno. Al di la dei devastanti interventi umani, in questo mondo c'è bellezza e perfezione " (Niviane - ex blog EmainAblach)
LITHA - La Maturazione
Il grano è quasi pronto per essere colto, protetto e cullato da Aine, e i prati profumano di erbe medicinali, come l'iperico, talismano protettivo che porta in sé la forza del sole. Nel solstizio d'estate la luce raggiunge la sua massima radianza, e la Terra è al culmine della sua possibilità di creare frutto. Le acque, ormai completamente liberate dal gelo anche in alta montagna, riempiono i torrenti e le fonti, e i boschi verdeggianti traboccano di vita animale e vegetale che, come ogni azione e progetto, raggiunge la sua massima realizzazione.
LUGHNASSAD - Il Raccolto
Nei campi mietuti i covoni di paglia si seccano al sole cocente. Nel cielo però andando avanti nel periodo, iniziano ad affacciarsi le prime nubi nere. Qualcosa nell'estate si sta rompendo. Restano da compiere gli ultimi raccolti. Il frutto cade nella Terra, e marcendo vi lascerà il seme che vi riposerà. Nel forte calore pomeridiano del sole si odono solo i grilli, e in quella calma le energie vitali iniziano a scemare. Il grande lavoro della Natura sta iniziando a rallentare, aspettando che anche gli ultimi frutti finiscano di maturare. Arianrhod sta portando il ciclo dell'anno al suo compimento.
MABON - La Discesa
Nella caduta delle foglie dagli alberi che si stanno preparando al loro letargo, la natura si tinge di un bellissimo tappeto ambrato, nelle cui trame secche e scricchiolanti si affacciano pigne e funghi. L'aria profuma di umido, le piogge hanno dissetato la terra arsa dal passato sole estivo, e non c'è quasi più niente da raccogliere. La Natura si prepara per il suo lungo sonno invernale ma non senza avere lasciato i suoi ultimi doni degli alberi, come le castagne, i kaki, le melegrane e verso la fine del periodo, le olive, mentre l'energia vitale della natura si ritira nel calderone della rigenerazione che Branwen custodisce. Giorno per giorno i cieli si fanno sempre più bui, il clima sempre più freddo, per arrivare di nuovo a Samhain, quando potremo festeggiare con gratitudine tutto ciò che abbiamo raccolto di quanto avevamo seminato o tutto ciò che ci è stato dato, prima che la Natura ricominci il suo riposante letargo invernale....
..... ed è nelle notti di Samhain sotto i suoi cieli freddi che lo spirito di chi ha lasciato questo mondo, varca la nona onda per andare oltre l'orizzonte, nelle luci di Avalon.
La Natura ci insegna che ogni cosa ha un suo tempo, e che per avere un buon raccolto serve non avere fretta. Ci spiega il vero senso della bellezza e se tornassimo a rispettarla e a vivere in armonia con i suoi flussi e riflussi probabilmente otterremmo una pace e una conoscenza che ci permetterebbe di guarire da ogni stress e di essere più veri, sereni e consapevoli. La Natura è sempre LA maestra, madre e guaritrice. Basterebbe ascoltarla, respirarla, sentirla, toccarla, osservarla e riempirsene gli occhi e il cuore, per ritrovare la via su cui condurre i nostri piedi nei duri momenti di smarrimento.
"Ho una valigia piena di sogni…. In Emain Ablach le nebbie ai confini si sono assottigliate troppo e non riescono a contenere l'eco delle Terre di Fuori. Ho una valigia piena di sogni, immersi tra spazzole e saponette, tra teli colorati su cui sdraiarsi a guardare il cielo e tra le camicie leggere. Ho bisogno di onde che lambiscono pacate distese dorate, di girasoli radiosi sui campi, del respiro dei boschi, portando biscotti alle Fate, di antiche sacre colline, di un Tor su nel labirinto, di impronte lasciate su sentieri sabbiosi che riportano ad antiche memorie silenziose, di sorridere alla Luna sporca di salsedine, di brezze che sappiano consolare la pelle accaldata. Ho una valigia piena di sogni: ho nutrito le radici della Grande Quercia, ho riempito il cuore con la dolce acqua del sacro lago incantato, mi sono fatta una ghirlanda per capelli con foglie di quercia, fiori di melo, spighe di lavanda, ho chiuso la porta della mia dimora di frammenti di cristallo che non hanno mai così brillato, e l'ho affidata agli gnomi che l'accudiranno per me fino a che non torno. Ho una valigia piena di sogni da portare con me, e un'aquila sulla spalla: mi sposto un po', oltre la collina, dove i sentieri scendono giù dal bosco che a valle degrada in un meleto e in una pineta al limitar del mare di Emain Ablach, sulle cui rive cantano piccole sirene. Ho una valigia piena di sogni … tornerò non appena avrò potuto farli danzare tutti" (Niviane, da ex-blog Emain Ablach del 28/6/2006)
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