sabato 26 settembre 2020

Le Nove Morgane e la Dama del Lago

"King Arthur and the Weeping Queens" di Dante Gabriel Rossetti


"Nove Albe adesso si destano dal sonno sotterraneo, parti della stessa Terra di Avalon esse sono primordiali.Qui esistono da prima del primigenio palpito, gigantesse alte quanto il Tor in potere e conoscenza, sagge come rocce bianche di cristallo e intrise come pozzi di acqua rossa e bianca; piccole e in moltitudine come i familiari corvi ti sbattono le ali proprio sopra le spalle mentre cammini fra i venti. Cigni argentei, bianche aquile, esseri di luce, di sfuggita si può notare quella brillantezza onirica mentre ci si fa strada tra i bagliori del Sole e la Terra dell'Estate. Sono una sorellanza di Guaritrici, la cui mentale grazia abbraccia la scienza delle stelle e la musicale armonia delle sfere, parte dell'altrove che esiste a noi tanto vicino. Sta proprio accanto qui, nelle Nebbie di Avalon,.... Nove Albe come Nove Morgane....Nove Albe che camminano sulla Terra, che camminano tra noi e ci tengono la mano....Nove Sorelle per una Morgana....Nove Sorelle per una Legge, Nove Morgane per la Dama del Lago, Nove Leggi per la Legge di Avalon" ( ©Brinigwenn per Avalon Nemeton)

"L'Isola delle Mele, che gli uomini chiamano The Fortunate Isle, prende il nome dal fatto che produce tutte le cose in sé, i campi lì non hanno bisogno degli aratri dei contadini e non ha altre coltivazioni se non quelle che la natura produce spontaneamente ovvero grano, uva e alberi di mele che crescono nei boschi dall'erba rasa. Il terreno produce tutto di sua spontanea volontà invece di limitarsi all'erba e le persone ci vivono per un centinaio di anni e più. Lì nove sorelle governano un insieme di leggi gradevoli per coloro che vengono ad Esse dal nostro paese. Colei che è la prima di loro è la più abile nella tecnica della guarigione, ed eccelle sulle sue sorelle per la sua bellezza. Morgen è il suo nome, e lei ha imparato tutte le proprietà utili che le erbe contengono, in modo da poter curare i corpi malati. Ella conosce anche l'arte di cambiare la sua forma e di fendere l'aria con nuove ali come Dedalo. Quando vuole lei è a Brest, a Chartre, o a Pavia, e scivola giù dal cielo sui vostri lidi. Gli uomini dicono che lei ha insegnato matematica alle sue sorelle, Moronoe, Mazoe, Gliten, Glitonea, Cliton, Tyronoe, Thiten, Thitis, meglio conosciuta per la sua cetra. Dopo la battaglia di Camlan abbiamo preso Arthur ferito, e guidati da Barinthus al quale le acque e le stelle del cielo erano ben noti, e con lui a governare la nave, arrivammo lì con il principe, e Morgen ci ricevette con onore. poi mise nella sua camera il Re su un letto d'oro, con la propria mano scoprì la sua onorevole ferita, e la esaminò per un lungo tempo. Alla fine disse che poteva rimetterlo in salute se egli fosse rimasto con lei per molto tempo e se lei avesse fatto uso della sua arte di guarigione. Con esultanza quindi le fu affidato il Re e ritornammo a spiegare le nostre vele ai venti favorevoli." (da "Vita Merlini" di Goffredo de Monmouth, tradotto imperfettamente da me - ©Niviane dalla traduzione inglese. L'originale è in latino).

Morgana non esisteva negli scritti arcaici, il primo a citarla fu Goffredo de Monmouth nel suo "Vita Merlini", in merito alla morte di Artù, che fu portato dai suoi uomini con l'aiuto del traghettatore  Barinthus (una sorta di Caronte celtico), all'Insula Pomorum, dove Morgana e le sue sorelle potevano riportarlo in vita. Esse erano nove dame sapienti, dedite alle cure miracolose e alla musica. Vi sono altre versioni del brano di Monmouth, in cui la suonatrice di cetra si chiama Thetis o Thiton, e i nomi con la iniziale G a volte sono trascritti con la C, forse a causa di una deformazione di pronuncia in inglese che vede la C per Gliten (pronuncia Claiten) e la G per Cliton (pronuncia Glaiton), o invece per una associazione con la Dea Cliodna, signora dell mare.
La tradizione celtica conta numerose sorellanze di nove donne: le nove Vergini che,  mantenendolo acceso con il loro tiepido respiro, vegliano il calderone di Annwfn (dal Priddeu Annwfn: è il calderone della rinascita fatto di scuri ornamenti e bianche perle sul bordo, sito in un altromondo sotterraneo, che non bolle la carne dei codardi), oppure le Nove Korrigan che la tradizione bretone vede guaritrici e custodi dei luoghi d'acqua, forse un residuato delle antiche druidesse, e le nove Streghe di Caer Lloyw (indentificato con Gloucester), parenti di Kigfa, la moglie del Pryderi, figlio di Rhiannon, e che entrano nelle vicende di Peredur, dapprima come devastatrici da combattere, e poi però, quando egli sconfigge la strega capo, diventano le sue benefiche istitutrici. 
Alcuni accomunano le Vergini del Calderone di Annwfn con le Nove Morgane (nome coniato in tempi moderni per distinguere dalle altre sorellanze le nove sorelle di cui fa parte Morgana) che comprendevano, poichè in antichi manoscritti è definita Signora dell'Annwn, e la tradizione vuole che Artù morente in effetti fu portato in un altromondo oltre i confini del mare per essere guarito da Morgana. 

Il nome Morgana probabilmente deriva da mor-righan, ("mor" sta per mare e altissimo, "righan" indica regina), quindi è una Grande Regina associata al mare. In Inghilterra i corvi che volano sul mare vengono anche chiamati "morgen" e una delle forme che Morgana e le sue sorelle assumono è proprio quella del corvo, il che ci conduce ad un'altra Dea, la irlandese Morrigan, signora della morte e rinascita, spesso quindi associata alla britannica Modron, ovvero "la Madre" signora del calderone di Annwfn. La leggenda vuole che la Morrigan con i suoi corvi recuperava le anime dei morti dai campi di battaglia, e che Gawain/Owain si presentò ad Artù, per sfidarlo a scacchi, seguito da una nuvola di "corvi" e le insegne di Modron. 
Morgana quindi è una figura più "moderna" per indicare la Grande Madre della morte e della rinascita, la signora della vita-morte-vita, sapiente che sa e vede tutto, detentrice del calderone della rigenerazione che poi divenne il calice della guarigione chiamato Graal.

Gli storici Blake e Lloyd, grandi conoscitori dei testi medioevali, nel loro libro "Le Chiavi di Avalon" danno alla storia di Re Artù una dimensione più reale spostando tutti gli eventi in zone diverse da quelle delle leggende. In merito alle Nine Morgens, essi le definiscono "figlie del Signore di Afallach" dove Afallach o Avallach è un piccolo regno del passato più arcaico che localizzano vicino alla zona del Lake District - Grandi Laghi che si affaccia sul Solway Firth. 
Un'altro storico, August Hunt, colloca anch'esso Avalon su quella fascia di mare che lambisce quella zona, tra il sud ovest della Scozia, il Vallo di Adriano e il nord del Galles. A seguito di una analisi linguistica, egli suppone che i nomi delle Nove Morgane derivino da personaggi leggendari femminili portati in quei luoghi da immigrati gaelici provenienti dall'Irlanda. Uno dei più arcaici nomi di Avalon potrebbe essere Emain Ablach che significa "fortezza delle mele" per stare ad indicare un luogo impenetrabile. 
Le associazioni che Hunt fa tra le Morgen e gli archetipi irlandesi sono le seguenti:
- Morgana sta per Morrigan, ma ne ho già parlato.
- Moronoe sta per Muirenn, la madre del valoroso guerriero e re dei Fianna, Fionn Mc Cumahil, la quale ha avuto il figlio da una relazione segreta e lo fece nascondere (di nuovo troviamo il principio del figlio solare e "prescelto" della Dea, che viene nascosto alla nascita), per proteggerlo dai parenti che volevano ucciderlo. Anche "muir" significa mare, ed è colei che custodisce e nasconde in segreto il nuovo sole e il germe di vita, come Modron nasconde Mabon up Modron "il Figlio della Grande Madre". Il nome Fionn è l'equivalente del gallese Gwynn, riferito a Gwynn up Nudd, che a Samhain raccoglie le anime dei morti e le accompagna nei regni ultraterreni sotterranei che egli governa. Nelle leggende di Glastonbury, credono che tale regno sia nelle profondità della collina del Tor.
- Mazoe sta per Macha, Dea cavallo, la quale maledisse i guerrieri dell'Ulster per averla costretta ad una competizione di corsa a piedi con uno dei loro uomini a cavallo. Lei vinse ma era incinta e al traguardo partorì con molto dolore, per cui proferì la maledizione che costringeva i guerrieri dell'Ulster a soffrire periodicamente le doglie del parto. Lei è la datrice di giustizia e associata alle divine Rhiannon ed Epona per gli aspetti equini.
- Gliten, Cliton/Gliton e Glitonea stanno per Cliodna, dea del mare, nei suoi tre aspetti di fanciulla, madre e anziana, una delle tante dee associate alle acque come Niamh, Rhiannon, Morrigan ecc.. E' una Tuatha De Dannan, una delle abitanti della magica isola delle donne custodita dal Dio Manannan Mc Lir. Innamorata di Chiaban dei guerrieri Fianna, tenta di fuggire con lui e va a vivere nella terraferma, ma un'onda scatenata da Manannan, la nona di una serie di onde, crea una marea che li travolge riportando la fanciulla divina sull'isola sacra e annegando il suo eroe. La nona onda viene sempre identificata come quella che oltrepassa l'orizzonte e porta nell'altromondo: anche la Dea Blodeuwedd viene descritta con dita bianche e lunghe come "la nona onda del mare" perchè essa emerge dall'altromondo. L'annegamento di Chiaban ci mostra l'unico modo per accedere alla Terra dell'Estate, ovvero non da vivi, e quindi solo così egli potrà ritrovare la sua bellissima amata. Cliodna è una dea dell'amore (come Niamh e Rhiannon), una incantatrice, una specie di Leanan Sidhe (le quali ispiravano e incantavano i poeti) che irretisce gli uomini tanto che finiscono per consumarsi in essa. L' "onda di Cliodna" è quella con cui accompagna il suo innamorato al suo regno nell'altromondo, e anche per questo scorgiamo similitudini con Niamh, che conduce Ossian nell'adilà a cavallo in un viaggio senza ritorno, Rhiannon che conduce Pwyll nel tumulo e Nimue che spedisce Merlino nell'altromondo perchè ella ne conosce il passaggio.0 Come Deirdre o Grainnè delle leggende irlandesi, anche Cliodna sceglie colui che vuole al suo fianco, e a cui dare la regalità per custodire il suo regno. La Dea non ammette imposizioni.
- Tyronoe sta per Tuireann/Uirne, sorella di Muirenn. Venne trasformata in cane dalla compagna del suo ex-marito. Quando lei tornò in forma umana, uccise sia quella donna che il marito, e sposò il suo salvatore. Lei è la verità che si cela dietro le apparenze. Il cane per i popoli celti era una guida per l'altromondo, e il suo equivalente è Nehalennia, rappresentata con un cane a fianco e una barca in mano, guida dei naviganti che vanno verso orizzonti lontani e sconosciuti.
- Thiten/Thitis e Thiton/Thetis stanno per Etain/Edain Eochaid dei Tuatha de Dannan. Anche lei venne trasformata in animale, in questo caso insetto, da una moglie gelosa, la moglie di Midir, che poi la soffiò via dal castello. Etain, in forma di mosca (per alcuni, in forma di farfalla), finì da Aengus, che la riconobbe ma non la rimandò da Midir essendo in conflitto con lui. Etain cadde nel bicchiere della moglie del capo dell'Ulster, che la bevve ma la ripartorì in forma umana. Erano passati più di mille anni e appena ne ebbe l'età, per la sua bellezza andò in sposa a Re Eochaid, Ard Rì d'Irlanda. Suo fratello Ailill (che in realtà era Midir) si invaghì di lei, e cercò di ordire un inganno per andarci a letto, ma Etain se ne accorse. Midir le disse che egli era stato suo marito molti anni prima, e le chiese di andare con lui, ma Etain non accettò perchè volle il permesso del marito. Alla fine Midir sfidò Re Eochaid ad un gioco in cui lei era la posta in palio, e vinse, ma per andarsene dal castello abbracciò Etain, i due si trasformano in cigni e volarono via insieme. Etain viene anche definita "Echraide" (colei che cavalca). E' una mutaforma, che da pozza diventa bruco, poi mosca e infine, per fuggire con il suo amato, diventa cigno, il cui collo, per la sua forma, viene associato all'arpa. E' il simbolo di purezza e amore, elegante di portamento, uccello d'acqua legato alla Dea Bianca. 
Tutti questo personaggi hanno in comune il mare, l'acqua, gli animali simboli di purezza, di guida e di sovranità, l'amore, il passaggio nell'altromondo, la bellezza che incanta l'eroe prescelto. Sugli stessi temi vertono anche i personaggi femminili dei Mabinogion, poichè le leggende gallesi sono state fortemente influenzate dalla tradizione gaelica. I talenti espressi dalle Nove Morgane, anche definite fate, rispecchiano quei personaggi femminili mitologici e in quanto donne dotate di conoscenza, magia e creatività, possiedono la visione, la profezia, il volo, la trasmutazione, l'arte musicale, il fascino dell'incantatrice, l'arte della tessitura, il potere sugli elementi,  l'arte artigianale e la conoscenza per fare pozioni risananti. 

Da notare che l'antica Dea greca dell'Altromondo, Ecate, era talvolta rappresentata con tre teste: quella del cane, del cavallo e del serpente. Questo non fa che confermare l'aspetto ultraterreno e legato a mondi impenetrabili dei personaggi femminili qui descritti e quindi anche delle Nine Morgens, poichè le influenze greche di divinità quali Demetra, Ecate, Persefone, Artemide ecc..., anche se in territori così lontani, non sono da escludere, dato che probabilmente c'era una radice comune nelle credenze di tutti i popoli. 

La Sacerdotessa del Goddess Temple di Glastonbury Kathy Jones, in mancanza di letteratura specifica sulle Nove Morgane, per sua stessa ammissione attribuisce loro in modo intuitivo e arbitrario (senza alcuna base documentale e storica) un ruolo nelle varie fasi della Ruota dell'Anno, e le considera primordiali sacerdotesse, ognuna delle quali è portatrice di una via specifica, di un colore, di un simbolo o di una legge di Avalon (vedi libro "Le Nove Morgen" di Kathy Jones)
Tentando di dare un volto alle Nine Morgens, e premettendo che solo lo scritto del Vita Merlini è l'unico documento valido da considerare poichè tutto il resto è solo il frutto di speculazioni storiche, filosofiche, linguistiche, simboliche ecc.., ho provato ad unire alcune associazioni della Jones con le ricerche di August Hunt e un pò di fantasia personale ed è uscito questo:
- Mazoe, il cavallo e la Signora Maldicente, (Macha, oppure Luned da "la Dama della Fonte" nei Mabionogion, ed Ecate) é la notte, vestita di nero o di viola scuro, coperta di foglie secche. E' anziana e severa. Sul suo cavallo, circondata da corvi e accompagnata dal cinghiale bianco, avvolta nel suo mantello di cielo notturno, essa nasconde la sua luce. E' il taglio col passato, l'abbandono di ciò che deve essere abbandonato, lo sradicamento delle emotività radicate e colei che accompagna nella discesa. Il suo periodo è Samhain, sacerdotessa di Kerridwen.  La sua Torre è a nord-ovest e la sua legge è la Giustizia. 
- Tyronoe, il cane (Tuireann, Nehalennia ed Ecate) è la guida nei mondi sotterranei. Veste di nubi grigie argento, vede e conosce tutte le cose. E' l'ululato dell lupo trai venti freddi che sferzano i boschi, è il respiro della terra e l'oracolo del futuro. Ci riconduce alla luce attraversando l'oscurità, il suo periodo è Yule, sacerdotessa di Cailleach. La sua Torre è a Nord, e la sua legge è la Verità ("conosci te stesso")
- Thiten/Thitis,  (Etain), è la rinascita nella purezza e la perfezione del cigno. La sua veste è di neve candida. Possiede la purezza dei pensieri, l'amore e l'ispirazione creativa. E' la mutaforma che trasforma se stessa in un battito d'ali e riemerge nella giovinezza immacolata. Il suo periodo é Imbolc, sacerdotessa di Brigit. La sua Torre è a nord-est e la sua legge è la Purezza Interiore.
- Gliton/Cliton la Fata del Mare (Cliodna, Niamh), vestita di erba verde smeraldo, è l'incontro con l'amato per danzare la vita. E' colei che sceglie chi è degno di accompagnarla. Soffia sui pollini che fecondano la natura, e alimenta la volontà di essere fedeli alle proprie intuizioni e alle proprie maree interiori. Il suo periodo è Ostara, sacerdotessa di Eostre e Blodeuwedd. La sua Torre è a est e la sua legge è il Libero Arbitrio.
- Thiten/Thetis, è Etain Echraide signora dei cavalli, (Rhiannon) signora dell'amore e di sovranità, che va in sposa al suo consorte conferendogli il diritto alla regalità. Nella sua veste fucsia coperta di rose, è la sensualità, la passione, l'amore fedele. E' quella forza che unisce gli opposti, che riequilibra, che mette fine ai conflitti interiori. Il suo periodo è Beltane, sacerdotessa di Rhiannon. La sua Torre è a sud-est e la sua legge è la Fedeltà
- Gliten, Signora delle Acque (Cliodna) la Regina dell'Estate.  La sua veste è sabbia d'oro decorata di conchiglie e anemoni di mare, i suoi capelli sono brillanti come i raggi del sole che attraversano l'acqua. Governa le emozioni, le fragilità, i tumulti che possono travolgere come l'alta marea. E' l'acqua che placa gli incendi interiori, che disseta e nutre la terra, che induce chiarezza e trasparenza. Il suo periodo è Litha, sacerdotessa di Sulis. La sua Torre è a sud. La sua legge è la Saggezza.
- Glitonea. Signora della Nona Onda, (Cliodna, Niamh, Rhiannon) è colei che sollevandoti sulla cresta delle sue maree ti riconduce a casa. E' la visione dell'approdo, il raggiungimento degli obbiettivi, la distribuzione del raccolto. La sua veste è di un bel marronearancio impreziosita dai raggi del tramonto. Il suo periodo è Lughnassad, sacerdotessa di Arianrhod e Aine. La sua Torre è a sud-ovest, la sua legge è il Dono.
- Moronoe, (Muirenn, Modron), vestita di azzurro mare imperlato di pioggia, lava la terra dai residui del lavoro e nasconde il seme nelle sue profondità. Aiuta a valutare il raccolto e a stipare nella dispensa interiore le mele più sane, gli insegnamenti e tutto ciò di cui far tesoro. Il suo periodo è Mabon, sacerdotessa di Modron e Branwen. La sua Torre è a ovest. La sua legge è il Segreto. 
- Morgana, la Signora di Avalon (Morrigan, Modron). Lei è il passaggio definitivo ad un nuovo ciclo, l'integrazione finale di ogni consapevolezza, la guarigione, la conoscenza, la veggenza e la matematica. Lei è al centro della Ruota dell'Anno, sacerdotessa della Dea in ogni sua forma, vestita di nero decorato co  ogni colore e Signora di tutte le Leggi con in più, in onore al calderone di Annwn che non cuoce la carne dei codardi,  la legge del Coraggio. 
Ma, ripeto, questa come qualsiasi altra descrizione delle Nove Sorelle che sono state definite "Nine Morgens" è del tutto fantasiosa e arbitraria: un gioco, nel tentativo di rappresentarle. 
Tutte le leggi di Avalon sono sfumature de LA legge principale che è Sovranità di cui Excalibur ne è il simbolo e tutte le Nine Morgens ne sono portatrici poichè tutte sono Una: Nove dame per la Dama del Lago, Nove Leggi per LA Legge di Avalon.  Excalibur non è solo una spada importante, difatti essa viene conferita ad Artù, il prescelto, direttamente dalla Dama del Lago, e ad essa deve tornare alla morte del Re. In alcune leggende essa veste i panni di Nimue, o di Viviana o anche Morgana, ma in realtà la Dama del Lago dovrebbe essere lo spirito stesso di Avalon. È famosa la scena cinematografica in cui la sua mano emerge dalle acque a recuperare la spada lanciata in un grande specchio d'acqua da Morgana o da un cavaliere di Re Artù. 

La scrittrice Caitlin Matthews ha individuato Nove Dame di Avalon, custodi dei luoghi sacri, descritte nelle antiche leggende e in antichi testi ovvero Morgana, Ragnell, Dindraine,  Kundry, Ginevra, Enid, Igraine, Nimue, Argante. 
Nell'Avalon Nemeton lavoravamo sulle figure di Geowin (la reggente i piedi di Math l'antico), Eilan o Elen delle strade (colei che guida i viandanti), Argante (citata nel Brut y Brehinedd come colei che guarirà Artù), Meroe (mutaforma che ricorda Circe e Morgana perchè trasforma sè stessa e gli uomini in animali), Niamh (Signora di Emain Ablach), Viviana (la Dama del Lago), Melusina (la madre e nutrice, legata alla Terra perché in parte serpente, simbolo dell'energia ctonie fertili). 

Jhenah Telyndru individua nove funzioni per le nove sorelle: la legislatrice, la custode del sapere, l'emissaria, l'artigiana, la custode del Fuoco Sacro (o del sacro centro), la guardiana, la veggente, la guaritrice, la ritualista. Queste sono anche le funzioni di una sacerdotessa, ovviamente in base ai suoi talenti. Ad ognuna di queste funzioni associa anche dei ruoli che potrebbero essere ricoperti nella società del mondo odierno: la giudice e avvocato, l'insegnante di storia/lettere/filosofia o ricercatrice di culture antiche, la diplomatica o addetta alle pubbliche relazioni, l'artista o artigiana, la fondatrice di associazioni benefiche, la militare, la psicologa,  il medico, la ministra di culto ecc.... . Esse comprendono qualità come disciplina, chiarezza, coraggio, visione, ispirazione, comunicatività, comprensione, compassione, ecc... ma soprattutto un proprio modo di ascolto del divino e di comporre la propria tela sacra. 

Una menzione speciale la merita la Dama del Lago. Nelle leggende di Re Artù, è lei la reggente della spada di sovranità, che lei concede a Re Artù e che, alla sua morte, se la riprende, perchè nessun uomo può assegnare quella spada ad un nuovo re. E' una donna sempre molto potente, la cui magia e conoscenza sovrasta quella di chiunque altro. Il "titolo" di Dama o Signora del Lago è stato attribuito a nomi diversi nelle varie leggende, ma i personaggi legati a questi nomi rappresentano tutti aspetti diversi della Dama del Lago. I nomi più famosi sono Viviana, Nimue e Niniane, ma tra saghe britanniche e irlandesi incontriamo anche i nomi Ninianne, Nimane (o Nimanne), Vivien, Nimiane, Nymenche, Nineve, Niviana/e, Uiane, Nyneue, Nynue, Nynyve, Niamh, e varie altre declinazioni simili. Secondo Jean Markale, il suo nome significa "cielo bianco",  la collega a Diana (nemorense e cacciatrice). Nei testi di Thomas Malory essa prende come compagno il cavaliere Pelleas e da lui ha un figlio, Guivret, che un giorno diventerà anch'esso cavaliere della Tavola Rotonda. Nel "Ciclo della Vulgata" (racconti arturiani in prosa della prima metà del 1200 d.c.) è figlia del nobile cavaliere Dionas, nata nel suo dominio a Broceliande e resa bellissima da una sorta di fata madrina Diana. 
Prende anche con se il piccolo orfanello Lancillotto (nei racconti di Chrétien de Troyes, e nel "Lanzelet" di Ulrich von Zatzikhoven), a cui da un anello che lo protegge da ogni magia, e infine seduce e imprigiona Merlino. E' associata alle fate e divinità dell'acqua, come la Dea Coventina (da co-vianna). Anche nel "Lanzelet" lei ha un figlio, di nome Mabuz (Mabon), e questo la associa alla "Madre" ovvero alla Dea Modron, ma per la sua bellezza incantevole, fresca, seducente, lei è la fanciulla, e per il suo frequente ruolo di iniziatrice lei è la crona. E' una delle tre regine che vengono a prendere Re Artù morente per portarlo ad Avalon, inteso come luogo ultraterreno. 

Tornando alle nove morgane, sappiamo che le sorellanze celtiche sono caratterizzate sempre dal numero nove poichè per i celti il tre era il numero sacro: triplice è la Dea e ognuno dei tre aspetti è triplice a sua volta, per cui nove sorelle che ne incarnano ogni sfumatura. 

"Tre sono i volti della Madre: Fanciulla, Madre e Crona
Tre sono i volti della Luna: nascente, piena e calante oscura
Tre sono le porte che il fuoco apre: Samhain, Imbolc e Beltane
Tre sono gli invitati alla festa: gli Dei, gli antenati e gli spiriti della natura
Tre sono i Regni dei Mondi: Il Regno della Terra, il Regno del Cielo, il Regno del Mare
Tre sono gli elementi: Acqua, Aria e Terra
Tre sono le Isole Sacre: Avalon di Terra (isola delle nebbie), Avalon del Cielo (isola sopra le nuvole), Avalon del Mare (isola sotto l'Oceano)
Tre sono i luoghi in cui Avalon vive: nel corpo, nel cuore, nel respiro
Tre sono le braccia a Spirale: le polarità opposte e la terza forza
Che siate benedette, sorelle del cerchio della Triplice Spirale"
(©Brinigwenn per Avalon Nemeton)

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- Immagine in alto: "King Arthur and the Weeping Queens" di Dante Gabriel Rossetti

Note Bibliografiche:
- "Vita Merlini" di Goffredo di Monmouth (trovato sul web)
- "Le Chiavi di Avalon" di Steve Blake e Scott Lloyd, Ed. Newton & Compton Editori
- "The Mysteries of Avalon" di August Hunt, libro pubblicato direttamente dall'autore by Amazon
- "The Avalon Oracle" di Jhenah Telyndru
- "The Ninefold Way of Avalon" di Jhenah Telyndru, Ed. Llewellyn Publications
- "Le Nove Morgen" di Kathy Jones
- "Merlino" di Jean Markale
- "Storia di Re Artù e dei suoi cavalieri" di Thomas Malory
- "Lancillotto" di Chrétien de Troyes

- Le citazioni iniziale e finale sono di Brinigwenn per l'Avalon Nemeton
- La citazione di Goffredo de Monmouth dal Vita Merlini in merito alle Nove Morgane è tradotta da me

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Testo di Niviane. Vietato copiare o utilizzare il contenuto di questo post o parti di esso senza aver ricevuto il consenso esplicito e scritto dell'autrice

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