domenica 13 settembre 2020

Streghe... o Fate?

Img. da Pinterest

 "- (Gendry) Mi avete venduto ad una strega!

- (Thoros) Ad una sacerdotessa! Mmm... ammetto che la differenza è sottile!"
(da una scena del telefilm "Il Trono di Spade" stagione 7, puntata 6)

Una ventina di anni fa alcune donne rivendicarono il termine "strega" per riportarlo al suo significato originario e più positivo che i roghi medioevali e tutta la persecuzione anche successiva avevano occultato: donna di conoscenza. 
Tale termine deriva da "strix" che significa civetta, ad indicare colei che vede nel buio e quindi ciò che non è palese, perchè vede anche con le sue chiare percezioni e scopre ciò che è celato nell'ombra. Poi fu intesa come colei che agisce nella tenebra, donna oscura e protetta dalla  notte, quando nella follia religiosa, nata nell'ignoranza e nella superstizione del medioevo, le streghe furono perseguitate. Famosi furono i processi, le torture e i roghi contro le streghe che vivevano nelle comunità di Triora (Italia) e Salem (America), ma conosciamo tutti la follia isterica dei roghi e dei massacri che ha imperversato in una Europa dove la religione imponeva sè stessa facendo leva sulla paura, sull'ignoranza, sulla povertà e sulle superstizioni. In inglese strega è tradotto con witch che deriva da un termine antico "wicce" che significa donna di conoscenza. Esiste anche un'altra traduzione inglese di strega, ovvero sorcerer, che però sta ad indicare soprattutto una sorta di stregona/fattucchiera. Purtroppo il termine strega è stato confuso proprio con quello di fattucchiera, cioè di colei che per quattro soldi è propensa a lanciare legamenti, maledizioni e fatture al fine di portare disgrazia e morte e certamente nel novero di coloro che hanno subito dei processi dell'Inquisizione c'era anche certa gente, ma la vera strega non è questo. Il cappello a punta glielo hanno messo in testa nel XV sec. per distinguerle dalle altre persone a seguito di quei terribili processi farsa a cui accennavo sopra, in cui venivano dichiarate colpevoli di cose impossibili e inesistenti da un clero e da una società medioevale superstiziosa che credeva nell'esistenza della donna malefica intenta a intessere crudeli incantesimi, quando invece era solo una sapiente che faceva tisane, profumi e pomate di erbe, una medichessa che guariva malanni e raddrizzava le ossa, così brava da fare concorrenza alla limitata "medicina" dei monaci, l'unica ammessa all'epoca: per questo doveva essere sterminata. Era ciò che restava del sapere delle arcaiche sciamane, druidesse, veggenti, sacerdotesse, erbarie, donne di sapienza, e non aveva nulla a che fare con alcun genere di entità malefica, e quel sapere era spesso trasmesso di madre in figlia, o tra donne di conoscenza. E' difficile dire cosa sia stata esattamente una strega, spesso nel medioevo era pure una donna cristiana, talvolta anche di alta società, ma perlopiù era una donna libera, spesso perseguitata perchè qualcuno che si era rivolto a lei per avere una "pozione" non aveva ottenuto il risultato sperato, oppure perchè era molto bella e le donne del paese volevano vendicarsi, o molto brutta per cui pensavano fosse marchiata dal male: ogni scusa era buona per denunciare come "strega" qualsiasi persona, anche solo per vendetta. Per fortuna la scienza ha dato un grande colpo di spugna alla superstizione, che è la rovina dei popoli e spesso veicolata da culture basate su pratiche animiste (per citarne una molto nota, il vodoo) o da integralismi spirituali o religiosi. 

Morgana era talvolta chiamata strega, e altre fata, a seconda di un suo ruolo calato nella realtà tangibile di Artù, o quando invece viene incontrata in situazioni che hanno del soprannaturale. La strega è una fata incarnata. Poi la Bradley la fece sacerdotessa con le sue sorelle di Avalon, capaci di passare dalla realtà oltremondana della Sacra Isola a quella mondana della corte di Artù, poichè esse potevano aprire le nebbie che separano i due mondi. Ecco quindi che la fata/strega non è solo una donna di conoscenza, ma le sue azioni sono dettate da una profonda connessione con la voce del divino. 

La strega di oggi, ormai lontana da qualsiasi antica falsa conoscenza di carattere superstizioso e da tutte le paturnie mentali e sociali che vi si associavano, è nell'animo femminile, poichè caratterizzato da doti intuitive, creative e di spiccata sensibilità. I tempi cambiano e la strega della concezione medioevale non può esistere ancora, ma dobbiamo molto rispetto a tutte quelle donne che nei tempi remoti sono passate, innocenti, sotto le forche caudine dell'Inquisizione, con le sue torture e i suoi roghi. Ciò non toglie che oggi il termine strega può assumere un significato nuovo, positivo e lontano da quello che aveva scatenato la terribilmente crudele follia horror e la paura nei tempi lontani. 

Le mie parole che seguono sono dettate dalla nostalgia.

Dedicato a "Brini", che non lo leggerà mai (non la sento da secoli):
Stamani una cornacchia si è posata sul davanzale del mio balcone, e gracchiando mi ha svegliata. 
Mi è tornata alla mente, con un pizzico di malinconia, una foto, un ricordo: una giovane ragazza, vestita di nero, con una cornacchia appoggiata sulla curatissima mano. 
Quella ragazza era Brinigwenn (che significa "corvo bianco", ed è l'equivalente del nome Branwen ma in una lingua celtica più continentale). La cornacchia era stata da lei trovata ferita in strada, portata prima alle cure della Lipu e poi in seguito a casa per la convalescenza, fino che non fu la cornacchia stessa a decidere che stava bene e se ne volò via. 
Erano gli anni in cui in molte (anche noi avaloniane) volevamo dare un senso nuovo a quel termine "strega", che ci accomunava tutte: sì certo, donna di conoscenza, ma anche colei che persegue l'armonia. Non la fattucchiera crudele immersa tra pozioni e invocazioni (ben altra cosa, e poi... ma chi ci crede più a queste stupidaggini??!), bensì colei che diventa essa stessa "Magia", in virtù del recupero di una consapevolezza spirituale della realtà naturale circostante e quindi di un rinnovato patto con le Antiche Armonie. Ho ritrovato questo, per le sorelle di un tempo:

"Mano nella mano
Dolci sorelle. 
Mano nella mano
a celebrare il sorriso dell'Antica Madre.
Colei che è Vita ed è Morte. Luce e oscurità, principio e fine.
Cantiamo insieme le Antiche Armonie,
ma in un sussurro del cuore.
C'è già troppo clamore in giro.
Non abbiamo bisogno di urlare, troppi lo fanno.
E' sufficiente un sussurro del cuore, quando l'anima sa danzare 
abbracciando le anime che le sono affini.
E se i tempi sembrano bui, se la solitudine è la nostra unica compagna,
troveremo qualcuno che saprà condividere con noi la gioia che scorre nel sangue
di chi conosce la Voce della Madre.
E capiterà per caso. E ci si riconoscerà subito.
E sarà come un sussurro del cuore.
Senza alcun clamore.
Non c'è bisogno di parole, se ne sprecano già troppe in giro. 
A cosa servono le parole, quando tutto ciò che serve è un sussurro del cuore?
E quando le nostre anime danzeranno insieme, tenendosi strette, riconoscendosi,
gioendo della semplice presenza,  o esistenza, 
ancora non ci sarà bisogno di parole.
Sarà un tumulto del cuore.
Senza alcun clamore.
Sarà gioia pura e semplice che non avrà bisogno dell'approvazione di nessuno,
sarà un segreto da custodire come il bene più prezioso,
ben celato tra le nebbie.
Perché l'oscurità non possa mai offuscarne la luce. 
Solo così sarà un faro nella notte per tutte le anime silenziose che possono udire 
l'Antico richiamo della Madre.
Perché la Madre ci parla attraverso un sussurro del cuore.
Senza clamore.
...
La voce della Madre parla dal fitto delle nebbie, protetta dai guardiani del suo Sogno.
E nelle profondità delle nostre anime serbiamo il segreto di ciò che siamo.
Segretamente, senza clamore. 
Segreti i nostri nomi, segreti agli occhi del mondo. 
In silenzio, saranno i battiti del cuore a vibrare nelle Antiche Armonie.
Noi siamo l'Isola Sacra, Noi siamo la Nebbia.
Noi siamo il mare spumeggiante che circonda una terra di antiche conoscenze.
Noi siamo il segreto, e le detentrici dell'Antico Mistero.
Noi siamo migliaia di Sorelle con molte facce, ma parte di un'anima.
Lei è noi, e noi siamo Lei.
Madre, Fanciulla, Anziana, Una.
Noi siamo più della superficie che vedi.
Non siamo meno della più insondabile profondità.
Puoi darci un nome, ma non puoi definirci.
Lei può rispondere al tuo richiamo, ma Lei non è il nome che le hai dato.
Lei è Colei che dona ed è il Dono.
Che noi siamo benedette, sorelle del Cerchio che si riparte nella Triplice Spirale"
(©Brinigwenn - Avalon Nemeton)
 

Eravamo sorelle. Eravamo "streghe". Amiche, talvolta nemiche, in un grande cerchio, in un cammino senza regine ne servi, in un percorso che portava sulla collina sacra al centro di un lago nel bel mezzo del cuore. Ogni momento passato nella natura, unico vero "tempio", nella sua osservazione, nel suo ascolto, era un momento su quella collina. 

Ipazia, la docente di scienza presso quella che fu la Biblioteca di Alessandria, fu la prima ad essere massacrata dai preti perché "strega", e ciò che la rendeva tale era proprio la sua conoscenza, e la sua capacità di osservare il mondo. Una donna non poteva avere conoscenza, ne successo, doveva solo essere l'ombra dell'uomo. 
Tutti gli archetipi divini (le Dee) sono "streghe": la Cailleach, Cerridwen, Rhiannon, Brigid, Arianrhod ecc... . Tutte, nei loro miti, palesano una Magia interiore, tutte sono le Antiche Armonie, ad alcune di esse è associato un calderone, che sia di guarigione, di abbondanza o di saggezza, ma sempre con una accezione positiva. Le leggende sono insegnamenti.
Anche Santa Brigida era una strega: la leggenda narra miracoli come la moltiplicazione del burro e della birra. Miracoli... il nuovo termine per indicare qualcosa che ha del misterioso, magico, ma benefico. Nel medioevo, se una donna aveva la capacità di guarire, era già condannata come "strega", usato proprio erroneamente, come dicevo sopra, in senso dispregiativo, per dire "fattucchiera". Non sono le parole ad essere sbagliate o oscure, bensì sono gli atti crudeli degli uomini. La strega è figlia della saggezza e della conoscenza, la fattucchiera è figlia della superstizione e dell'ignoranza.

Un tempo riempivamo quaderni di leggende, di ricerche, di studi storici e antropologici, di ricette (tisane, cucina, .. che credevate??), di meditazioni, di sogni, di ispirazioni. Immaginavamo la casa in una foresta, un fuoco nel camino acceso con le fascine trovate durante una lenta passeggiata autunnale nel bosco, una favola davanti al fuoco, una vita più naturale. Ad ognuna delle otto feste della Ruota dell'Anno ci mandavamo auguri, consigli, frasi poetiche.  
Parlavamo di favole e miti, di conserve, di scope, di castagne, di libri, di tradizioni antiche, di lavanda e rosmarino nel vaso sul balcone, di piedi nudi sulla sabbia, di luoghi sacri, di nebbie incantate, di granchi salvati dal secchiello dei bambini, di erbe, pietre e incensi, di casette per gli uccellini e di cosa era giusto metterci dentro per dare loro il cibo corretto, di mele (non avvelenate) al forno con la cannella, di danze scalze intorno ad un albero sacro e gonne stropicciate, di "piccolo popolo", di gatti, di pane impastato con amore ed energia positiva, di cosmesi naturale, di zucche intagliate, di ghirlande di agrifoglio, di bacchette di salice, di spighe di grano, di Fanciulle dell'Edera, dei volti della Luna, di Sole e Stelle, di gesti significativi, di migliorare il mondo, di alberi di Yule. Creavamo arte o artigianato. Condividevamo pensieri felici, anzi, "magici". Ci piacevano le nuvole e gli abiti lunghi. Accendevamo candele sul balcone quando qualcuno moriva, affinché la loro luce lo aiutasse a trovare la via per i sacri prati fioriti di Tir na n'Og.

Alla fine ti accorgi che non tutto può essere cancellato, chiuso, disfatto, eliminato, ci sono cose che per la loro bellezza restano, la loro lucina rimane impressa nella Grande Energia, e sono sempre lì, "senza clamore", nel "sussurro" del cuore, o meglio...di una cornacchia che gracchia sul balcone di primo mattino, nel vento che odora di pioggia sotto il cielo grigio dell'autunno. 

Ps: - il mio link di streghette preferito è stregadellemele , di Jessica di Fraya, Strega herbana, nota anche come Morgana Obsidianbutterfly . 






Dedicato a tutte le donne:
"Witch..... te lo dicono ogni volta che sei te stessa, e non necessariamente usando questa parola: bastano i commenti, i gesti, gli sguardi di rimprovero. 
Le streghe non sono mai sparite semplicemente perchè non sono mai esistite, perlomeno non quelle cosrtuite dall'immaginario collettivo schizofrenico e superstizioso medioevale. Difatti nessuno può volare su una scopa spalmandosi di chissà quale intruglio, seminare il male, tramutarsi in gatto, fare un incantesimo e altre sciocche fandonie simili. La scienza per fortuna ha spazzato via dalle menti tutta questa putrida immondizia. 
Però la parola strega è rimasta e spesso viene usata in modo dispregiativo, anche se oggi c'è stata una sua rivalutazione in chiave femminista, e talvolta è usata per indicare colei che riesce a fare centro nella sua vita. 
Io invece credo che la parola witch/strega può essere ancora attuale se intesa come colei che vede oltre la superficie, la sapiente e l'intuitiva. Sotto questo aspetto, direi che c'è una "strega" in ogni donna, soprattutto in coloro che hanno fiducia nell'Universo, e percorrono sentieri luminosi, e quindi strega non come un titolo, ma un termine usato simbolicamente per indicare un aspetto luminoso delle proprie attitudini. 
E' colei che comprende la bellezza e l'equilibrio armonico che anima tutta la Natura, che danza libera nella luce della Luna su una spiaggia d'estate o al sole su un campo dorato, con la tovaglia del pic nic coperta di leccornie da lei preparate, magari con gli amici e un focherello acceso, al suono di una chitarra e con la gratitudine nel cuore. Cammina nel bosco in silenzio, perchè agli inutili schiamazzi preferisce il rispetto per le creature che lo abitano. Annusa l'aria, osserva il cielo, raccoglie pigne, ghiande, erbe, rami secchi per il caminetto in un gelido giorno di nebbia, e si perde nel suono del fruscio del fogliame che si agita al vento. 
Ama vivere in modo intenso, nutrire i desideri, abbracciarli, ma non dipende da essi. Nemmeno i desideri possono assoggettare a se e rendere serva una strega. Essa difende le sue idee e non indossa maschere, ma mostra coraggiosamente la sua personalità ed è dotata di forte volontà.
Trae la sua forza dalla Natura, che considera madre e maestra. Gioca tra le onde, onora il Sole, la Luna e tutto il creato, benedice gli alberi poichè sa che sono gli antichi saggi del mondo, generosi donatori di legno, appoggio, riparo, frutti, profumo, ombra, linfa, resine, cura, cortecce, ossigeno e bellezza.... e onora Dio, come matrice del creato e nel creato stesso. 
Segue con gratitudine il mutare del tempo, del corpo, della vita e delle stagioni: lei sa che niente deve restare  immobile e tutto cambia. Accoglie la luce estiva, il gelo dell'inverno, la fioritura primaverile e la decadenza autunnale, e a seconda dei casi celebra spontaneamente questi momenti con il pane nel forno, o una passeggiata tra i fiori appena sbocciati, oppure l'albero di Natale, un mazzetto di iperico appena raccolto sui prati estivi coperti di rugiada mattutina e il cibo di stagione. 
Onora gli antenati, soprattutto quelli ad essa molto cari: lei sa che essi possono sentire le sue preghiere e vedere splendere la luce della candela che ha acceso per loro.
Onora anche i suoi genitori, ma in un modo speciale: non in modo assoggettato, non facendosi castrare, ma facendo sì che nei percorsi della sua vita, ovunque essa la porti, coloro che l'hanno generata non debbano vergognarsi di lei ma anzi, ne possano andare fieri, e li rispetta usando gentilezza anche quando deve dire loro "no".  
Lei NON FA IL MALE perchè SA che raccogliamo ciò che seminiamo, ma ha un buon senso della giustizia che la induce ad opporsi agli abusi, ai ricatti, alle prevaricazioni di ogni tipo. 
Non è ne buona ne cattiva, ma è ciò che deve essere: sensibile, spesso empatica, solitamente gentile, ma severa quando serve, poichè essa sa che non sempre quello che sembra "il bene" lo è veramente. Lei vede lontano e tutto intorno. 
Spesso il suo carattere sincero e autentico non la rendono sempre gradita agli altri, soprattutto a coloro che ci vogliono tutti omologati ad un pensiero, ad un leader, ad un'etica, ad uno schema, o che necessitano di approvazione e di qualche forma di adorazione. Per questo, essa ha dovuto imparare a rialzarsi da sola ad ogni caduta, a curarsi ogni ferita, poichè come tutti gli esseri essa può cadere, sbagliare, piangere, stancarsi, ammalarsi, fallire, offendersi, sentirsi tradita, e forse non dimentica facilmente chi le ha fatto del male. 
Eppure sa amare con il suo grande cuore, anche se nessun amore, se non forse quello materno verso un figlio, può farla rinunciare a sè stessa. 
Anche se sembra una personalità complicata a chi non la comprende, in realtà lei ama le cose semplici, genuine e belle, poichè essa stessa è semplice e pratica. 
Cammina verso la luce, ma se è necessario attraversa l'ombra con coraggio, sapendo che in fondo ogni cosa è illuminata e in fondo ci sarà la via d'uscita. 
Non ama i capelli bloccati dalla lacca, gli abiti che impediscono troppo i movimenti, gli elastici che stringono, le scarpe che impediscono la libertà di fare il passo lungo almeno quanto la gamba. 
Può vivere in campagna o in città, essere una donna in carriera o una madre, una moglie, una impiegata, una disoccupata, un'avvocato, una professoressa, una ricercatrice, una dottoressa, una artista, un erborista, una guardiaparco, una coltivatrice, una astronoma, una naturalista, una antropologa, una scienziata, un'artigiana, un'astronauta, una sportiva, una qualsiasi cosa poichè "witch" non è mica un mestiere, ma un'attitudine che si adatta ad ogni attività. E' un modo d'Essere latente o palese in ogni donna. Canta il suo personale mantra dell'armonia, ama curarsi con le erbe quando le medicine ufficiali non sono indispenabili, e aiuta coloro a cui vuol bene con la carezza, la dolcezza, l'intuito, la saggezza. E' una persona sensibile se non addirittura PAS (Persona Altamente Sensibile). E' una fata che ha reso invisibili le sue ali ma non rinuncia a volare, e adora la leggerezza. E' una tessitrice di sogni e una Morgana rediviva. Essa non ha mai perso la sua bambina interiore, per questo i suoi occhi, anche quando non più giovani, hanno quella lucina di gioia, di fantasia, di visioni. di meraviglia, di stupore, e non smette mai di ammirare l'intelligenza di Madre Natura nel mettere in atto strategie per favorire la riproduzione e l'abbondanza e per circondarci di bellezza. La strega è spesso fuori dal coro, qualsiasi coro, afferma la sua verità, non ama i pettegolezzi, crede nel potere femminile e ha cura di sè. 
Ogni donna dovrebbe ritrovare la propria strega interiore, perchè un cuore grande di strega potrebbe salvare il mondo. " (©Niviane, dall'ex-blog Ramiradici)

"La differenza tra fare magia e fare il mago: fare il mago vuol dire avere allievi. Ma fai le magie!! Che te ne frega! Vuoi cambiare il mondo? Non insegnare agli altri a cambiare il mondo. Cambialo tu! Eventualmente, se proprio vuoi fare qualcosa, fai la strega. La strega è l'unica che non ha, come sapete, allievi. A differenza del mago, la strega è quella che.... avete mai conosciuto una strega? La strega è quella che ti guarda, ti guarda, ti guarda, aspetta il momento in cui si è aperto il tuo cuore e in quel momento fa la sua istruzione, che è di pochi secondi e che consiste nella frase TU SAI GIA' TUTTO. Da quel momento tu ti accorgi che è vero, perché ha scelto il momento giusto in cui tirar fuori questa tua potenza che c'è in te. Dopodiché ti saluta e non ti vuole più vedere [...] Questo sarebbe un dono che puoi fare agli altri, però devi essere diventato strega anche tu" (Igor Sibaldi in un suo seminario)


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Note antropologiche




Vicino Tintagel, in Cornovaglia, c'è un luogo molto bellino chiamato Boscastle. Qui si trova il Museo della Stregoneria (Museum of Witchcraft and Magick) dove è contenuta la più importante collezione di reperti legati al mondo delle pratiche occulte. Garantito, è divertentissimo visitarlo! Nelle foto si vede l'entrata, una ricostruzione di una casa della strega, alcuni feticci, il ritratto di Gerald Gardner, il fondatore della Wicca, e materiale usato dai sacerdoti wiccan (atame, calderone, bolline, mantelli, travestimenti, pentacoli, statue della dea, la Ruota dell'Anno, ecc....). In realtà il museo è molto grande, non sempre potevo fotografare, e il materiale in esso contenuto è tantissimo, sia ti tipo simbolico o cerimoniale che più folcloristico legato a quello che io chiamerei "il mondo della superstizione" da cui spero che gran parte degli esseri umani si siano liberati. Il Museo fu fondato da Cecil Williamson sull'Isola di Man con l'aiuto proprio di Gardner, il quale però nel tempo fu infastidito dal sensazionalismo che Williamson cercava di creare intorno al Museo, così litigarono, e Williamson lo cedette a Gardner, il quale a sua volta continuò a gestirlo con Monique Wilson, una sua iniziata. Alla sua morte il Museo andò alla Ripley's Entertainment che, causa pressioni religiose, lo spostò negli Stati Uniti ma non vendette abbastanza biglietti e dovette chiudere, mentre, per volontà testamentarie di Gardner, il materiale tornò a Monique Wilson. Williamson intanto si era aperto anche lui un suo Museo con i reperti che si era portato via da quello di Gardner, ma subì numerose persecuzioni locali. Quindi si spostò a Boscastle, e ad Halloween del 1996 lo vendette agli occultisti Graham King e Liz Crow. Oggi è stato trasformato in un ente di beneficenza, e in merito al Museo è stata pubbicata anche una antologia: "The Museum of Witchcraft: a Magical History" con contributi di decine di persone note nelle comunità pagane ed esoteriche. Nel 2011 King ha ceduto il museo al designer Simon Costin, che lo ha conservato esattamente così come era, e da quanto ho potuto vedere, è sempre pieno di turisti. 

Foto di ©Niviane. Vietato prendere, usare, copiare, in qualsiasi modo. 








Nel ritratto: Gerald Gardner






Nella foto la sacerdotessa wiccan Patricia Crowther



Nei tempi relativamente moderni alcune streghine sono tornate ad associarsi in "coven" e, per motivi a me ignoti, a cercare di riportare in auge cose passate, sulla scia dei libri di Leland e Gardner, mischiandole con una sorta di "ritualità e cerimoniali" nuovi, spesso intrisi di momenti puramente creativi nella convinzione che possiamo dominare (per alcuni) le forze dell'Universo o, per altri, coocreare con esse. Il filone pagano che maggiormente le rappresenta è quello wiccan, fondato da G. Gardner e ampliato in modi diversi dai suoi successori, ma c'è anche quello della cosiddetta stregheria
Non è pertinente ad Avalon, quindi non ne sono una esperta e oltretutto sono convinta che le forze dell'Universo fanno esattamente ciò che devono sempre, a dispetto di qualsiasi anacronistico "rituale" che si fa beffe di qualsiasi solida e comprovata conoscenza scientifica, per cui non ne parlerò, ma per chi fosse interessato posso indicare alcuni testi che ho letto (solo per pura curiosità "antropologica"). Si tratta sia di romanzi, che di testi di studiosi del folclore, o di "mattoni" di scienza ermetica e soprattutto di manuali di più o meno famosi sacerdoti e sacerdotesse wiccan. Onestamente, molti li ho prestati e non sono tornati, altri di questi li ho regalati nel momento in cui avevo bisogno di spazio nella libreria (la manualistica, son tutti uguali!), e alcuni li ho persi, per cui metto i titoli di quei pochissimi che mi sono rimasti o di quei tanti che non ho più ma che ricordo di aver letto: 
- "Il Dio delle Streghe" di Margaret Murray, Ubaldini Editore
- "Dalla parte delle Streghe" e "Le Streghe" di Vanna de Angelis, Ed. Piemme
- romanzo "Il viaggio della strega bambina" di Celia Rees, Ed. Salani
- romanzo "La Chimera" (premio Strega) di Sebastiano Vassalli, Ed. Mondadori
- romanzo "Lois la strega" di Elizabeth Gaskell, Ed. Elliott
- "Ricettario delle streghe" di Enrico Malizia, Ed. Mediterranee
- "I Beneandanti" di Carl Ginzburg, Ed. Adelphi
- "Aradia - Il Vangelo delle Streghe" di Charles Godfrey Leland, Ed. Centro Editoriale Rebis
- "Wicca", "Wicca oggi", "Magia naturale", "Il libro delle ombre", "Vivere la Wicca", "La Magia degli Elementi - Acqua,Terra, Aria, Fuoco", tutti di Scott Cunningham, Ed. Armenia
- "La casa magica", "Enciclopedia della cucina magica", "Manuale dell'Aromaterapia", "Enciclopedia delle piante magiche", tutti di Scott Cunningham, Ed. Mursia
- "Fronde dell'Antico Noce" di Laura Marianna Vatta e Ottavio Adriano Spinelli, Ed. librarie Franco Spinardi - L'Insegna di Ishtar
- "Iniziazione alla magia delle Fate", "Rituali e incantesimi della magia delle Fate", "Il vero Libro delle Ombre - Clavis Serretorum 1573" di Pier Luca Pierini, Ed. Rebis
- "Manoscritto dialettale di una Guaritrice di campagna" di Barbara Fiore, Ed. della Terra di Mezzo
- "La strega di Pian del Lago" di Hal Benson, Ed. La Terra di Mezzo
- "Il neopaganesimo" di Franco Faraoni, Ed. Aradia
- "La stregoneria oggi" di Gerald Gardner, Ed. Venexia
- "I poteri della Wicca", di Vivianne Crowley, Ed. Armenia
- "Magia Naturale" di Doreen Valiente, Ed. Brigantia
- "L'Arte della Strega" di Dorothy Morrison, Ed. Armenia
- "High Priestess" di Patricia Crowther, Ed. Phoenix Publiscing
- "Wicca - storia, teoria, pratica" di Christian Bouchet, Ed. Età dell'Acquario
- "Wicca - il libro essenziale" di Phyllis Curott, Ed.Armenia
- "L'arte della Magia", "La Magia dell'Amore", "Il sentiero della Dea", di Phyllis Curott, Ed. Sonzogno
- "Ho incontrato una strega" di Agata Rapisardi, Ed. Aradia
- "Il Grande Arcano - la magia svelata" di Eliphas Levi, Ed. Rebis
- "La Scienza dei Magi" (3 volumi) di Giuliano Kremmerz, Ed. Mediterranee
- "Introduzione alla Magia" (3 volumi) del Gruppo di Ur, Ed. Mediterranee
- "Il martello della strega" di Annuphys, Ed. Macro
- "The Inner Mysteries" di Janet Farrar e Gavin Bone, Ed. Brigantia
- "Magia Wicca - storia, riti, cerimonie" di Christopher Wallace, Ed. De Vecchi
- "La signora delle erbe", di Laura Rangoni, Ed. Ananke
- "Vivere Wicca", "La Wicca - manuale della strega buona", "Il grande libro delle erbe magiche", di Laura Rangoni, Ed. Xenia
- "La danza a spirale", "Il sentiero della Terra", di Starhawke, Ed. Macro
- "Stregoneria Verde" e "Stregoneria Verde II" di Ann Moura, Ed. Elfi
- "Gaia, magia per il pianeta" di Francesca Ciancimino Howell, Ed. Venexia
- "Il libro delle streghe" di Raymond Buckland, Ed. Armenia
- "Natural Witchery - intuitive, personal and practical magick" di Ellen Dugan, Ed. Llwellyn
- "Magie luminose con le candele" di Roland Rottenfusser, Ed. Tecniche Nuove

Piuttosto banali e, secondo me, rivolti soprattutto ad un pubblico piuttosto giovanile:
- "La Magia di Merlino il mago - rituali, sortilegi, e pozioni della tradizione celtica" di Francine Boisvert, Ed. Il Punto
- "Corso per apprendiste streghe" di Witch Willow, Ed. De Vecchi
- "Giovani Dee - le cerimonie sacre, il trucco magico, e tanti segreti per vivere da dea" di Cathrine Wishart, Ed. Macro
- i libri di Silver Ravenwolf, Eric Sperandio, Montse Usuna, (ne ho alcuni).... che sono soprattutto manuali di "incantesimi", e in quanto tali li ho trovati anche molto deludenti, in particolare quelli di Usuna. 

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Testo di Niviane. Vietato copiare o utilizzare il contenuto di questo post o parti di esso senza aver ricevuto il consenso esplicito e scritto dell'autrice.

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